Regia di Mario Bava vedi scheda film
Mario Bava qui si firma John M. Old e ne ha tutti i diritti: perchè in effetti il suo talento ha davvero poco di italiano. Innanzitutto gli va riconosciuto il coraggio nel fare cinema 'di genere' in un periodo in cui con questo termine si indica tutt'altro (dal peplum al western al musicarello, ma l'horror italiano è ancora lontano da venire: e infatti Bava si rifà ai colleghi e Maestri americani) e in secondo luogo va tenuto presente che molti suoi film, fra cui anche questo La frusta e il corpo, hanno incassato più all'estero che in patria. Infatti il cerchio si chiude proprio sul nome di John M. Old, pseudonimo necessario a presentare la pellicola sul mercato estero in maniera 'neutra', senza tradirne la provenienza italiana; allo stesso modo per gli sceneggiatori la metamorfosi sarà questa: Luciano Martino diviene Martin Hardy; Ugo Guerra è Robert Hugo ed Ernesto Gastaldi si presenta come Julian Berry. Idem per gli attori e per tutto il cast tecnico: nei titoli di testa non compare neppure un cognome italiano e, a vedere il film, neppure verrebbero dubbi sulla sua origine, complice soprattutto una coloratissima - e decisamente in anticipo, sostanzialmente bruciando sui tempi l'era psichedelica - fotografia di David Hamilton, alias Ubaldo Terzano (anche se Bava, nato artisticamente come direttore della fotografia, nei suoi film difficilmente lasciava completamente l'incarico ad altri). Efficaci anche le musiche di Carlo Rustichelli (cioè di Jim Murphy), mentre fra gli interpreti compare un vero inglese, Christopher Lee (habituè del mistero e del terrore), affiancato da alcuni nomi di semi-esordienti dal futuro più o meno roseo: Daliah Lavi (israeliana-americana), Ida Galli (reduce da una particina nel Gattopardo viscontiano), Luciano Stella (anzi, Tony Kendall), Luciano Pigozzi (oppure Alan Collin che dir si voglia), Jacques Herlin. Se si considerano infine i budget ridotti (qui magari meno del solito, ma sempre inferiori a quelli della 'serie A' cinematografica del periodo) con cui Bava è quasi sempre stato costretto a lavorare, La frusta e il corpo è sicuramente da annoverare fra i suoi lavori più riusciti. 6,5/10.
Il barone Kurt torna al castello dove vivono i suoi famigliari. I rapporti non sono buoni, anche perchè la sua ex amante ha sposato nel frattempo suo fratello. Kurt viene assassinato misteriosamente e da qual momento il suo spirito infesta il maniero, seminando terrore e altra morte.
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