Regia di Lee Sholem vedi scheda film
La conquista del fondo marino, la conquista dello spazio...
Le prime, documentaristiche, immagini del film mostrano, appunto, i mezzi sofisticati che affrontano le profondità marine e i missili lanciati verso il cielo, mentre la voce del commento esterno ci parla dei progressi tecnologici dell'umanità fino a giungere nel laboratorio di un gruppo di ricerca scientifica che sta studiando come perfezionare e migliorare il lavoro dell'uomo. Alcuni di questi scienziati hanno elaborato un secondo sito di studio nella cantina della casa-castello di uno di loro. E così, qualche tempo dopo viene presentato questo enorme robot col torace a mo' di tenda veneziana (!?!) e la testa composta di varie lampade elettriche (ri-!?!).
"Cos'è Frankenstein?" dice uno degli ospiti intervenuti, mentre uno del team spiega il funzionamento per via di un telecomando (a metà strada tra una pistola e una futura consolle dei videogames!!!). Questo è l'impulso, il resto funziona percependo onde cerebrali (Palma d'Oro alla Fantasia!!!). Se ne accorge il nipotino del padrone di casa che s'affeziona (ricambiato) all'automa che diventa il suo compagno di giochi. Affettuoso come un cane e pure come quest'animale si sbizzarrisce se gli tocchi il padrone, ne faranno le spese gli agenti di una potenza straniera (chissà quale, eh eh...) interessati alla scoperta.
Fantascienza tenera e ingenua (soprattutto negli effetti speciali), figlia della Guerra Fredda.
Recentemente restaurato negli Usa, in Italia ha avuto una circolazione in home video vhs, negli anni '80, in un ciclo dedicato alla fantascienza, edito da Cosmovideo, e, successivamente, ristampato per AB Video e Avo Film.
Conosciuto anche con i titoli TOBOR, TOBOR IL GRANDE e TOBOR THE GREAT (titolo originale americano col quale è circolato, nel formato home, in alcune edizioni italiane). In televisione, forse, è comparso in un ciclo domenicale, in seconda serata, nel palinsesto di Italia1 Mediaset, a metà anni '80.
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