Regia di Helma Sanders-Brahms vedi scheda film
Nella Germania del 1939, due giovani sposi vengono separati: lui al fronte, lei a casa ad allevare la bambina. Dopo la guerra si ritrovano estranei, e la situazione si aggrava per una malattia deturpante di lei; intanto i nazisti si sono riciclati a tutti i livelli della società. Il problema di fondo del film è la confezione, da (decoroso) sceneggiato televisivo: sembra una versione lucidata de Il matrimonio di Maria Braun. Però si apprezza la forza morale della donna (molto ben interpretata da Eva Mattes), che vive sulla propria pelle il destino di un’intera nazione e che ha imparato a reagire all’orrore della storia con impassibilità e fatalismo (“Questo è il diritto dei vincitori: si prendono le donne e la roba”, è la sua reazione allo stupro appena subito). La favola dei fratelli Grimm Il fidanzato brigante, da lei raccontata a un certo punto, suggerisce la possibilità che un’opposizione vittoriosa alle forze del male possa nascere dalla solidarietà femminile; in questo senso è significativo il rapporto di speciale complicità che si crea fra lei e la bambina (che, da adulta, fornisce la voce narrante). Il titolo del film riprende quello di una celebre poesia di Brecht, che viene recitata per intero durante i titoli di testa.
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