Regia di Ernie Barbarash vedi scheda film
Il film parte come il solito scontato trhiller, un giornalista (Cuba Gooding) irrompe sulla scena del crimine, dove la vittima è la sua amante, vede l'assassino, lo insegue e trova una strana agenda su cui sono appuntati giorno per giorno degli omicidi, con tanto di nome e dettagli vari. Inizia così a fare le sue indagini, ovviamente non rivolgendosi alla polizia. Gli incontri col killer proseguono e il giornalista (inspiegabilmente ancora vivo) scopre fatti sconcertanti, tra tessuti non ancora inventati, un bambino decisamente psicopatico, e altri omicidi.
Il film è strutturato in modo da poterne prevedere le scene una per una senza alcun colpo di scena, per poi giungere ad un finale che è la brutta copia di "The butterfly effect". Decisamente scadente.
Un film che sembra fatto seguendo le istruzioni di montaggio di un comune mobiletto. Inserendo il colpo di scena decisamente pessimo e poco credibile, mischiando due generi, da 2x1.
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