Regia di Giorgio Serafini vedi scheda film
Ci tengo a precisarlo subito: tre stelle per differenziarlo dalla massa di action inconsistenti che mi è capitato di vedere negli ultimi anni ma la valutazione corrisponderebbe a non più di un appena passabile. "Game of death", diretto oltreoceano dal nostro Giorgio Serafini, oltre ad essere il tipico film d'azione tutto testosterone è anche l'ultimo ruolo interpretato da Wesley Snipes prima di finire in carcere per evasione fiscale. Non che questo influisca più di tanto sulla valutazione generale della pellicola ma aiuta a comprendere magari la totale mancanza d'ironia nella prova dell'attore. La vicenda narrata si basa su uno dei tipici canovacci previsti dal genere, quello del super-agente tradito e quindi solo contro tutti, amici compresi, nel nome della giustizia. Tutto già visto ma il ritmo è discreto, Serafini si lascia andare (non sempre a proposito) a riprese virtuose non comuni nel genere ed i comprimari convincono con in testa un Robert Davi d'annata e la stuntwoman tarantiniana Zoë Bell. Snipes, dalla sua, si limita allo stretto necessario ma dimostra di conservare ancora un certo carisma nelle sequenze di combattimento corpo a corpo.
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