Regia di Michael Sucsy vedi scheda film
Negli ultimi anni ho avuto modo di visionare diverse produzioni HBO e devo dire di esserne rimasto quasi sempre soddisfatto se non addirittura colpito. "The pacific", "Temple Grandin", "Angels in America", "Into the storm", "Recount", "Taking chance" ed ora questo "Grey Gardens" sono tutti film e mini serie di pregevole fattura e dai contenuti tutt'altro che frivoli che spesso e volentieri s' ispirano ad eventi e personaggi storici o ancora, più semplicemente, a fatti di cronaca di un certo rilievo. Nello specifico, quest' ultimo lungometraggio di cui vado a scrivere, ripercorre la singolare storia dei Bouvier Beale : famiglia aristocratica ed eccentrica, molto vicina alla Casa Bianca durante il mandato di JFK in quanto direttamente imparentata con Jacqueline Onassis. Non è però sull'aspetto storico-politico che si sofferma la vicenda ; quello messo in scena dal giovane esordiente Michael Sucsy (qui anche produttore e sceneggiatore) è piuttosto un ritratto di umana sofferenza ed emarginazione tutto al femminile, la cronaca di un rapporto madre-figlia sui generis, simbiotico ed esclusivo. Protagoniste assolute sono infatti Edith e Little Edie, cantante mancata e moglie assente la prima, erede ingenua ed aspirante attrice la seconda. Arroccate entrambe in una vita di agi e feste mondane, trascorrono la loro esistenza fra debutti in società, lezioni di musica e vacanze al mare ma ben presto si trovano a dover fare i conti con la triste realtà ; dopo una serie d' insuccessi prima sentimentali e poi finanziari, le due donne rimangono sole e senza fonti di guadagno. Sopraffatte dagli eventi e colte dallo sconforto, si rifugiano nell' unico luogo che ancora le lega ai bei tempi che fuorono ovvero la residenza estiva di Grey Gardens. Qui passeranno i successivi vent'anni in solitudine vivendo esclusivamente l' una per l' altra, estraniandosi dal mondo esterno al punto tale da perdere di vista anche il comune senso dell' igiene lasciando andare in malora l' intera proprietà. Questo sino all' intervento di Jackie O in persona e all' arrivo di due giovani cineasti determinati a girare un documentario sulla vita delle due donne. Una storia limite ben strutturata fra mockumentary e flashback, magari non eccelsa dal punto di vista tecnico e della messa in scena e forse un pò troppo dilatata in alcuni passaggi non proprio salienti ma il risultato finale è cmq degno di nota ed ha senza ombra di dubbio il merito di offrirci due ottime prove d'attrice ad opera di Drew Barrymore e Jessica Lange. Entrambe squisitamente ed appropriatamente sopra le righe, nel loro volersi rubare la scena a vicenda, risultano scelta perfetta per l' incarnazione di quelle "dive per sempre" citate nel sottotitolo italiano.
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