Regia di José Padilha vedi scheda film
Dopo il successo di critica e di pubblico di “Tropa de elite”, ecco arrivare (in Italia direttamente in dvd/bluray) il seguito con sempre il talentuoso Josè Padilha alla regia (prima del grande salto hollywoodiano) e Wagner Moura in prima linea in una sorta di “uomo solo contro tutti” nel nome di una giustizia sempre più assente nella fiorente società brasiliana.
In seguito ad una rivolta carceraria finita nel sangue Nascimento (Wagner Moura) riceve un nuovo incarico all’interno dell’intelligence governativa.
Qui vedrà da vicino quanto la rete di corruzione sia diramata, tanto che poliziotti corrotti controllano tutti i traffici illeciti nelle zone più povere, e deciderà di intervenire tanto più quando i suoi stessi affetti più cari sono messi in pericolo.
Le cose vengono subito messe in chiaro con una violenta rivolta carceraria (nella quale il pezzo “Tropa de elite” dei Tihuana fornisce un’ulteriore scarica di adrenalina) e da questo punto di partenza si dipana una trama sempre più articolata che getta il suo sguardo nel marcio che stritola un sistema in progresso e che quindi fa gola.
Domina la figura della polizia corrotta, denominata proprio “mafia”, in parallelo ai politici più scafati con alle spalle l’influenza dei media e dell’opinione pubblica sulle cose (si fa presto a condannare chi non ha protezione, il resto galoppa per i fatti suoi).
Il passo del racconto è sostenuto, sicuramente il film si può definire avvincente per quanto spesso frenetico e non tanto nelle scene d’azione (dosate nel ritmo in stile realistico ed appassionato), quanto nel sistemare i tanti personaggi e le diverse dinamiche presenti.
Buona poi la descrizione del protagonista, uomo pronto a combattere una sfida che prevede sangue e proiettili come unico possibile atto conclusivo, ma che anche nel privato ha le sue grane da risolvere che tra l’altro finiranno col compenetrarsi con la sua lotta pubblica.
Un film energico, ben assecondato da una colonna sonora che riesce ad essere trascinante (oltre al pezzo già citato ascoltare anche “O calibre” dei Os paralamas do sucesso), che lascia poco tempo per respirare, onesto nel messaggio, ma un po’ troppo spregiudicato nelle situazioni più ingarbugliate e rapido quando si tratta di serrare i ranghi nel finale.
Un po’ precipitoso, ma sostanzialmente efficace.
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