Regia di John Michael McDonagh vedi scheda film
Gerry Boyle, poliziotto irlandese di provincia, puttaniere dai metodi spicci e dalla lingua tagliente, indagando su un omicidio e sulla misteriosa sparizione di un giovane collega, si ritroverà sulle tracce di trafficanti internazionali di cocaina. A dargli una mano l'agente afroamericano dell'FBI Wendell Everett. Sopravvalutato noir irlandese che inizia in maniera molto intrigante ma che praticamente non decolla mai e si chiude con una improponibile sparatoria ben oltre la soglia del ridicolo involontario. Alla fine gli unici motivi validi per guardare "Un poliziotto da happy hour" (al solito avvilente il titolo italiano, faccio davvero fatica ad immaginare che tipo di pubblico si mirasse ad intercettare con una denominazione così cretina, molto meglio l'originale "The Guard") sono la bellissima ed insolita ambientazione (siamo in Irlanda occidentale, più precisamente nel Connemara, dalle parti di Galway) e la monumentale prova di un indimenticabile Brendan Gleeson, semplicemente stratosferico nel ruolo di un ironico e bastardissimo vecchio puttaniere dal cuore d'oro. Regia e sceneggiatura dell'esordiente John Michael McDonagh che, francamente, non mi è sembrato palesasse particolari capacità ma del quale si attende con curiosità la sua opera seconda, sempre interpretata da Gleeson ed ambientata in Irlanda, intitolata "Calvary" ed in uscita nel corso del 2013. Nel frattempo "Un poliziotto da happy hour" si becca solo tre stelle nel suo insieme, anche se il suo straordinario protagonista da solo ne meriterebbe cinque.
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