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Un poliziotto da happy hour

Regia di John Michael McDonagh vedi scheda film

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La recensione su Un poliziotto da happy hour

di alan smithee
8 stelle

"Non riesco a capire se lei e' uno stronzo totalmente stupido, o uno stronzo totalmente furbo...". In questa irresistibile battuta pronunciata dall'irreprensibile agente dell'FBI Don Cheadle nei confronti del grettissimo protagonista Brendan Gleeson (enorme, sia fisicamente sia astrattamente, che effettivamente non sappiamo mai "se c'e' o se ci fa") sta tutto lo spirito di questo sorprendente piccolo film dalla trama gialla come tanti, ma dotato di un protagonista sorprendente, la parte che ogni uomo di spettacolo desidererebbe interpretare per suggellare la propria verve attoriale. Gleeson e' Boyle, un gretto poliziotto irlandese dai metodi spicci e discutibilissimi, godereccio e disorganizzato, con una vita privata inesistente perche' consapevolmente incapace di quella maturita' che ti permetta una certa organizzazione familiare e affettiva, e capriccioso, borioso e sarcastico come e piu' di un bambino terribile.
L'indagine su un complicato intrigo che coivolge spietati spacciatori di eroina e killer senza remore unisce loro malgrado i due uomini di legge per tentare di risolvere lo spinoso caso, che procura efferati omicidi e violenza inaudita.
Ma la vicenda, trattata comunque con stile noir e pulp decisamente spigliato ed efficace, e' messa senza dubbio in secondo piano a vantaggio di un personaggio che il grande attore ha proprio nelle corde. Lo spettatore ha quasi l'impressione che sia proprio l'attore-persona vera cosi' irriverente di suo, e cio' e' a mio avviso indice inconfutabile di una interpretazione magistrale.
Coadiuvato da un cast di impeccabili comprimari (il gia' citato ottimo Cheadle, Marc Strong, Lim Cunningham e soprattutto la grande "zia Molly de La conquista dell'West" Fionnula Flanaghan che e' sempre un gran piacere ritrovare, qui nel ruolo intenso della madre malata terminale ma per nulla arrendevole del grezzo protagonista) il film diverte molto e regala un finale a sorpresa piu' amaro di quanto non si possa sospettare. Peccato certo che un titolo italiano cosi' stupido e mortificante non faccia nulla per rendere giustizia ad un'opera che avrebbe meritato un lancio e un accompagnamento piu' strategicamente ragionato e convinto.

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