Regia di Alexander Zeldovich vedi scheda film
il target come bersaglio o come obiettivo che ci si prefigge di raggiungere, ma anche fascia di potenziali acquirenti di un prodotto o pubblico, destinatario. alcuni dei sei personaggi dell'elite russa che in un non lontano futuro(mancano solo poco più di 6 anni per arrivare al 2020 indicato nel film)sembrano rappresentare un proprio e vero bersaglio per un immaginario cecchino chiamato se vogliamo destino. eminenti rappresentanti di una ristretta cerchia di semi-dei partono per un remoto punto del territorio russo dove un enorme cerchio nel terreno(rimasuglio di un esperimento astrofisico o nucleare dell'ormai pre-istoria comunista)funge da fermo immagine per l'età. immersi in un pozzetto nel centro di questo enorme bersaglio(forse richiamo per qualche civiltà estinta o lontanissima che viene dall'outer space o wild blue yonder)per una notte, il loro processo d'invecchiamento si arresta già dal giorno dopo. tornati alla capitale questi personaggi alla ricerca spasmodica dell'unica cosa che manca loro(l'immortalità ) cominciano invece un lento e inesorabile decadimento e logorio dei sentimenti e di una morale risvegliata proprio forse dal target. una morale immorale che sventra un matrimonio fondato su un distaccato e freddo conformismo di facciata, gettando quei titanici automi nella carnalità della vita vera. punteggiato dalle splendide e magiche musiche del fido leonid desyatnikov, zeldovich con sorokin in sceneggiatura, riescono nell'intento di disegnare un ritratto piuttosto spietato nonchè stilisticamente pregevole di quella che dev'essere la russia dei giorni nostri. passato e presente in perenni abbracci come i due colori blu e rosso degli occhialetti di victor per guardare dove sta il male e dove sta il bene. occorre un marchingegno futuristico per riuscire ad individuare il bene ed estrapolarlo senza scomodare o risvegliare il male insito in ogni cosa. sicuramente molto più acuto e profondo di come l'abbia capito io, il film di zeldovich e sorokin è eccelso nei primi 70 minuti quando è tutto un crescendo di mirabile meraviglia fantascientifica. una scienza in grado di migliorare la vita(di pochi, anche se una delle fortunate ha faticato per accantonare i soldi per quel viaggio allucinante-straordinariamente spaventole e bello-)senza sapere se ci sono effetti collaterali. ovviamente gli effetti collaterali(se così si possono intendere)non tarderanno a palesarsi, e nei restanti 80 minuti di film tutto quello che pareva non poter che essere migliorato dalla vacanza nella spa del futuro, crolla addosso ai titani che tornano ad essere miseri umani. bravi gli attori a partire da un'enigmatica e bellissima justine waddell.
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