Martin e Mariana vivono nello stesso isolato, uno di fronte all’altro, ma non si incontrano mai. Martin è un web designer affetto da fobie, dalle quali sta lentamente e faticosamente liberandosi, Marina è appena uscita da una lunga storia d'amore. Le loro strade si sfiorano di continuo ma loro non sono neanche a conoscenza della reciproca esistenza. La città li avvicina ma, allo stesso tempo, li allontana.
Note
Tra scene vagamente surreali e qualche momento stucchevole, il film insegue le atmosfere della commedia romantica alla Sundance, affastellando microframmenti narrativi e affollandosi di ammiccanti citazioni pop, denunciando la sua natura d’esordio nell’onnipresente voice over e nella stratificazione di allegorie. Ma sostituendo la simpatia al cinismo, almeno asseconda la nostra voglia di tenerezza.
I luoghi della città come architetti del sentimento amoroso. Con "Medianeras" Gustavo Taretto annuncia questo teorema facendo di Buenos Aires l'assoluta protagonista della storia. Per un film che non dispiace affatto, con il suo oscillare tra la commedia e il dramma. Nonostante l'aria "autoriale" che con tanta ostinazione cerca di vestirsi addosso.
Le città stanno a guardare. E intanto ci mostrano il loro lato più anonimo e impassibile: le pareti dei palazzi, che si sottomettono con beffarda indifferenza all’usura del tempo, al proliferare delle specie vegetali, all’invasione della pubblicità e delle altre forme di espressione umana. Nascondersi dietro una fantasia di macchie, crepe, scritte e disegni è il loro molto di consacrarsi… leggi tutto
Martin disegna siti web, soffre di svariate fobie, la sua spina dorsale cerca di comunicargli, tramite radiografia, che passa troppo tempo al computer. Mariana ha studiato architettura ma fa la vetrinista, ha il cuore infranto e un minuscolo appartamento invaso da manichini, proprio nel condominio di fianco a quello di Martin. Ascoltano la stessa musica, guardano contemporaneamente… leggi tutto
Buenos Aires querida, ci sono mai stato? O forse è solo un mito personale ma si sa quanto i miti servano a leggere il presente e tirare avanti prima di tirare le cuoia.
ho visto il bar Sur ma anche la…
Le medianeras sono le fiancate dei palazzoni lasciate lì a sancire l'estraneità della vita metropolitana, per lo più destinate a trasformarsi in enormi spazi pubblicitari nei quali qualcuno, ogni tanto, squarcia un muro per fare entrare un raggio di luce. Nel totale disordine urbanistico di Buenos Aires, carico di irregolarità etiche ed estetiche, le esistenze umane…
Ancora un'infornata di 9 titoli caratterizza le uscite al cinema di questo giovedì 2 ottobre: titoli che vanno tra l'altro a "scontrarsi" con quelli ancora in sala dalle scorse settimane, con Lucy di…
Martin disegna siti web, soffre di svariate fobie, la sua spina dorsale cerca di comunicargli, tramite radiografia, che passa troppo tempo al computer. Mariana ha studiato architettura ma fa la vetrinista, ha il cuore infranto e un minuscolo appartamento invaso da manichini, proprio nel condominio di fianco a quello di Martin. Ascoltano la stessa musica, guardano contemporaneamente…
Le medianeras sono quei muri laterali ciechi ,che non si dovrebbero vedere incastrati come sono tra un palazzo e l'altro, quei muri che sono lasciati allo stato grezzo, tanto sono destinati a rimanere invisibili. E se, come la voce off di Mariana ci racconta all'inizio del film lo sviluppo architettonico e urbanistico di una città è legato a chi ci abita, allora Buenos Aires con tutta quella…
Le città stanno a guardare. E intanto ci mostrano il loro lato più anonimo e impassibile: le pareti dei palazzi, che si sottomettono con beffarda indifferenza all’usura del tempo, al proliferare delle specie vegetali, all’invasione della pubblicità e delle altre forme di espressione umana. Nascondersi dietro una fantasia di macchie, crepe, scritte e disegni è il loro molto di consacrarsi…
Piccolo gioiello del cinema latinoamericano contemporaneo, l’esordio dell’argentino Gustavo Taretto Medianeras raccoglie risate e applausi al BFI… segue
L’opera seconda dell’argentino Gustavo Taretto porta i segni del suo passato di fotografo e visual artist. Il regista non fa mistero dei suoi modelli, e il film contiene un omaggio esplicito al cinema di Woody Allen. Così come "Manhattan" dichiara l'amore per una donna e per una città, Medianeras è la più classica delle storie romantiche raccontate al cinema, con un terzo…
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Commenti (2) vedi tutti
Originale e deprimente e pure un po' noioso.
commento di gruvierazI luoghi della città come architetti del sentimento amoroso. Con "Medianeras" Gustavo Taretto annuncia questo teorema facendo di Buenos Aires l'assoluta protagonista della storia. Per un film che non dispiace affatto, con il suo oscillare tra la commedia e il dramma. Nonostante l'aria "autoriale" che con tanta ostinazione cerca di vestirsi addosso.
commento di Peppe Comune