Regia di Roland Joffé vedi scheda film
Epico e retorico , ma bello e toccante .
Pellicola storica che curiosamente mescola tra loro vicende reali ma accadute ad oltre un centinaio di anni tra loro : le rivolte degli indios Guaranì ( appoggiati apertamente dai gesuiti ) del 1643 e la spartizione del Sudamerica tra Spagna e Portogallo ( con conseguente abbandono delle missioni ) del 1750 . Le scenografiche immagini delle selvagge foreste pluviali e delle vorticose acque amazzoniche aggiungono spettacolarità ad una vicenda toccante e commovente ( anche se un po' retorica ) , a cui si possono perdonare queste inesattezze storiche . Specialmente le scene del superamento delle maestose Cascate dell' Iguazù sono notevoli e paiono simboleggiare l' ascesa dell' uomo verso la redenzione divina . La pellicola è sorretta anche dalle prove attoriali dei tre protagonisti , e dico tre perchè , a mio pare , anche Ray Mc Anally ha un ruolo decisamente di rilievo . Io adoro Bob De Niro , che pur qui è molto abile nell' interpretare l' evoluzione interiore del suo personaggio verso l' espiazione , ma stavolta Jeremy Irons lo ha forse superato in bravura con il suo incrollabile paladino ad oltranza della fede e gandhiano ante litteram . In un paio di parti secondarie ci sono anche un giovane Liam Neeson e Ronald Pickup , protagonista del coevo sceneggiato RAI su Giuseppe Verdi . Il regista Roland Joffè è in pratica scomparso dal grande cinema dopo questo bel film , in cui sfrutta alla grande l' eccellente lavoro del fotografo Chris Menges , per questo vincitore dell' Oscar . Un altro elemento del successo di questa pellicola è naturalmente l' ennesima , splendida colonna sonora di Ennio Morricone , purtroppo , in seguito , stra-abusata dalla pubblicità televisiva ... Il mio voto è 7,5 .
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