Regia di Woody Allen vedi scheda film
Piacciano le luccicanti e patinate cartoline di una città che trasuda charme da tutti i pori.
Ma, quando lo spot lascia il campo al film (dopo un minuto, circa), cosa resta?
Inizia infatti, subito dopo, il racconto di una storia surreale e, francamente, insopportabile. Anzi due.
Quella di Gil e Inez - una delle coppie alto borghesi più frivole della storia del cinema (anche se la cinematografia di Allen ci aveva, in parte, abituato a personaggi che vivono di nulla o quasi) - che, fra un rinfresco e l’altro, fa finta di progettare il proprio matrimonio.
E quella delle “elettrizzanti” avventure notturne di Gil stesso che, per aver avvertito una strana sensazione di insoddisfazione per la relazione con Inez (come dargli - e “darle” - torto), in un’altra epoca storica riesce (del tutto inspiegabilmente) a trovare la propria dimensione ideale.
Dove poter vivere delle sue passioni. Fra un caffè letterario e l’altro.
Così W.Allen accomoda, con tenerezza, la sua romantica commedia su un letto di soffice e poetica leggerezza ed essa fa lievitare, sempre di più, fino al raggiungimento di vette di totale… inanità.
Ecco, Midnight in Paris è un film “straziante” perchè del tutto inconsistente. Nè appassiona. Nè convince almeno un pochino. E non lascia traccia veruna.
Come certi sogni distratti, condannati a scolorare alle prime luci dell’alba.
Tanto più nella misura in cui sceglie di affidare il ruolo di sé, da giovane, a O.Wilson, certamente buono per le pubblicità del Crodino (ed in pochi altri ruoli), mentre totalmente inadatto ad incarnare (e trasmettere) quella sensazione di trasognato spaesamento che l’omaggiata Parigi (che pure Allen non rende che un mero convitato di pietra; pittoresco ed irreale) dovrebbe suscitare nei suoi visitatori.
Per non parlare del cast secondario: sagome capricciose, sagome riverite e sagome inutili; qualcuno ha capito che senso ha avuto (al di là dell’aspetto pubblicitario, è chiaro) la partecipazione di Carla Bruni (oltre che - si intende - degli intellettuali immaginari di cui si circonda il protagonista. Pure comparse col drink in mano)?
Il tour europeo proseguirà a Roma, ma nulla lascia presagire che l’Urbe possa beneficiare di un migliore trattamento.
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