Regia di Woody Allen vedi scheda film
Finalmente, dopo alcuni film poco riusciti se non decisamente brutti, il regista newyorchese torna a livelli decorosi.
Questa volta il tour europeo fa tappa a Parigi e, forse complice l'atmosfera della 'Ville Lumiere', il buon vecchio Woody riesce a costruire un'opera compatta e ricca di personaggi che non sono le semplici figurine a cui ci aveva abituato negli ultimi film.
In 'Midnight in Paris' l'alter ego del cineasta è interpretato con rara bravura da Owen Wilson (nella v.o. la sua voce è molto simile a quella di Allen) che, allo scoccare della mezzanotte, si ritrovato catapultato nella Parigi degli anni '20 e viene a contatto con personalità del calibro di Ernest Hemingway, Gertrude Stein, Pablo Picasso e tanti altri.
Al risveglio però si ritrova sempre con i suoi compagni di vacanza, vale a dire la ragazza che intende sposare e i suoi antipatici genitori.
La vicenda, che avrà risvolti inattesi, serve al regista per fare un discorso sul passato, visto come un periodo di cui si ha la nostalgia; tale rimpianto però sembra più dovuto al fatto che si tenda ad idealizzare un'epoca precedente, piuttosto che ad analizzarla con cognizione di causa.
Difatti, quando gli stessi protagonisti, dagli anni '20 si ritroveranno nella 'Belle Epoque', rimpiangeranno di non aver vissuto in un tale periodo storico.
Voto: 7/8.
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