Regia di Woody Allen vedi scheda film
Probabilmente capirete se il film vi piacerà dalla prima scena. Una lunga serie di scorci di città e di vita di Parigi, senza parole ma con il solo commento musicale. Se non vi siete spazientiti, vuol dire che il contesto di visione (la vostra personalità generale + il momento specifico) è adatto per avere un'esperienza positiva. I dialoghi non sono scoppiettanti e particolarmente divertenti, come in altre pellicole di Allen, però il film ha una sua consistenza espressiva che lo rende, come dire, importante. Il tema dell'idealizzazione dei tempi passati, è affiancato da quello del confronto tra "artisti" e "poveri di spirito". Le due parti sono estremizzate: le anime artistiche vivono tra le nuvole, amano bagnarsi sotto la pioggia, hanno comportamenti eccessivi ("Dalì!"), i poveri di spirito sono di una grettezza ributtante, con la loro saccente miopìa. Molti di noi stanno nel mezzo di questi estremi, più verso una parte o più verso l'altra, alternando momenti di estasi o di angoscia, in cui la parola non riesce a descrivere le inneffabili visioni della nostra mente, e momenti di pseudo-razionalità, dove le abitudini e il modo di pensare del gregge sociale sembrano le uniche modalità ragionevoli di vita. Però uscendo dal cinema si sarà deciso per quale estremo parteggiare: se si avrà solidarizzato più con i poveri di spirito, e giudicato i quadri di Picasso come delle croste che anche un bambino potrebbe disegnare, questo film non sarà piaciuto, non se ne sarà capito il senso.
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