Regia di Woody Allen vedi scheda film
Uno dei più bei film del "secondo" Woody Allen, una sorta di fiaba contemporanea immersi nella Parigi degli anni '20 (e poi della Belle Epoque) a seguire le vicende di un giovane scrittore americano disperso tra fantasia e realtà, alla ricerca di una vera ragione di vita e soprattutto di un amore eterno da romanzo.
Un film delizioso questo di Woody Allen, parte dell'omaggio alle grandi capitali europee che il regista newyorkese affronto' dieci anni fa con il suo solito stile a metà tra la commedia ed il melò. Qui tutto però, a differenza di altre pellicole, funziona alla perfezione vuoi perchè si rimane abbastanza distanti dal registro comico e irriverente, vuoi per una scelta più che azzeccata di una sorta di "Viaggio nel tempo", che permette al protagonista (un bravo Owen Wilson), scrittore americano di modesto successo prossimo al matrimonio, di immergersi letteralmente nel passato, quello della Parigi di inizio Novecento con l'incontro di personaggi quali Hemingway, Scott e Zelda Fitzgerald, Gertrud Stein e Picasso. Inutile sottolineare che è una Parigi piena di vitalità, di ritmo e di donne bellissime (tra cui una delle muse ispiratrici di Picasso, Adriana, di cui il giovane scrittore si innamorerà mandando a rotoli il suo matrimonio "contemporaneo"). Woody Allen sembra divertirsi molto in questo salto avanti e indietro nel tempo, tanto da concederci un ulteriore regressione agli anni della Belle Epoque (che Adriana considera i migliori, a sottolineare come ogni contemporaneo guardi al passato con un pizzico di nostalgia) e mostrandoci personaggi come Lautrec, Degas e Gaugain. Un film poliedrico, affascinante, forse uno dei migliori del Ventunestimo secolo del grande regista americano, un omaggio tra i più belli alla Parigi del secolo passato ma anche un inno all'amore che riesce a superare difficoltà e ostacoli che sembrano insormontabili.
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