Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film
Rubber – La Recessione.
Prima fatica del visionario Mr. Oizo, dopo il successo ottenuto in campo rumoristico/musicale; con questa pellicola il maestro ci vuole mostrare la sua idea di horror umoristica surreale del cinema. Come protagonista per questa prima pellicola, viene scelto un attore davvero singolare: un copertone. Sì sì, avete letto bene: un copertone. Non un uomo copertone, solo un semplice copertone rotolante. Questo ci fa ben comprendere che, in campo di droghe, questo Mr. Oizo non deve essere proprio un principiante. Per quanto però l'idea possa sembrare interessante, la resa non è poi così coinvolgente. Sì, il regista riesce a farci un pochino simpatizzare per il copertone assassino e sì, per un pochino ci si interessa allo sviluppo della trama, ma man mano che si prosegue nella visione è la noia farla da parone e a poco serve l'assurda sotto-trama degli spettatori che guardano l'avanzare dello pneumatico da lontano con un binocolo. Ci scappa un sorriso quando scopriamo che parte degli attori sperano nella morte del pubblico in modo da potersi fare i cazzi propri. Però, purtroppo, in molti casi si fatica a focalizzare quello che ci vuole comunicare il regista e se ci vuole effettivamente comunicare qualcosa. Diciamo pure che l'idea funziona per metà pellicola, il resto è tutto un accessorio senza senso che applicato ad una trama dove il senso del reale è un accessorio, ci fa capire che, a quanto pare, è proprio l'accessorio forse a mancare? Il problema è questo: perché cercare un senso in qualcosa che subito dal primo minuto ha ribadito il concetto che il non-senso, sopratutto nei film, permea anche le trame più cristalline? Una cosa è sicura: in Rubber la scontatezza è messa da parte in favore di una malsana e violenta psichedelia e che il senso se lo trovi pure lo spettatore. Un film che potrebbe farvi pensare, potrebbe farvi viaggiare... ma anche potrebbe farvi cagare.
per insulti anche non costruttivi.
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