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Rubber

Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Rubber

di undying
6 stelle

Un divertente esperimento di tecnica cinematografica, volutamente surreale e grottesco. Nonostante la follia alla base del soggetto, Rubber funziona benissimo. Diverte per oltre 75 minuti, senza mai perdersi in tediose elucubrazioni autoriali, tipiche invece dei registi di altri film simili (per iconoclastico) contenuto.

 

locandina originale

Rubber (2010): locandina originale

 

Da una discarica di pneumatici, sperduta nel deserto, un copertone inizia a muoversi. Barcollando inizialmente, impara però molto presto a ruotare (!) da solo. Nel suo vagabondare sotto i raggi di un Sole cocente, incontra varie forme di vita (scorpioni, conigli, corvi) e oggetti inanimati (bottiglie e lattine). E sempre, quello che trova sulla sua strada, distrugge. Impara anche che può, a distanza, fare esplodere i suoi obiettivi: e il primo a subire l'effetto dei suoi poteri è un pacioccoso coniglio. Quando arriva ai bordi di una strada, rimane incantato da Sheila (Roxane Mesquida), una ragazza stupenda, rimasta a piedi con l'auto. La segue ovunque, arrivando a spiarla, dopo essere penetrato nella stanza d'albergo dove la giovane ha fatto sosta, mentre completamente nuda si mette sotto alla doccia.

 

 

Una macchina procede nel deserto, facendo zig zag tra sedie vuote. Si ferma e ne esce (dal baule!) il tenente Chad (Stephen Spinella), protagonista che tiene un discorso introduttivo e filosofico a un gruppo eterogeneo di persone, destinate al ruolo di spettatori -con definizione altro che 3D, HD o 4K, ma "pesante binocolo"!- di Rubber. Film che racconta la (non) storia di Robert, uno pneumatico (usato) che, rinato sotto la sabbia, impara lentamente a ruotare da solo, quindi scopre la natura, gli (strani) esseri viventi e tanti inutili oggetti inanimati.

 

 

Robert sente pure la stanchezza, perché dopo lunghe "rotolate" ha bisogno di riposo, che raggiunge sotto l'ombra di un albero. Ama le gare di Formula 1, impara a farsi la doccia e -sembrerebbe- gradisce molto la bellezza femminile (da cui si deduce essere maschio). È dotato di poteri telepatici, come dice uno spettatore, psicocinetici, come sostiene un altro: fatto sta che si diverte un mondo a fare saltare le teste delle persone che incontra, eccezion fatta per la sexy Sheila.

 

 

Con queste premesse si intuisce che lo sceneggiatore/regista Quentin Dupieux ha come unico punto di riferimento il grottesco e surreale universo Troma. Non sorprende quindi che, da metà tempo in poi, il plot deraglia nella più facile improvvisazione. Arrivando addirittura ad assumere connotazioni metacinematografiche con allusioni alla pirateria (uno degli spettatori tenta di riprendere con una telecamera, abusivamente) e al ruolo fondamentale della visione (una volta avvelenato il pubblico, il film non ha più motivo d'essere completato). Siamo, quindi, dalle parti del gioco, che può dirsi decisamente divertente, e con un onesto preambolo, dato dall'interessante incipit con discorso sulla casualità (quindi il non senso) degli eventi. Tecnicamente, poi, Dupiex realizza un film curato, con sorprendenti effetti speciali (d'altra parte il budget è notevole, sui 500.000 dollari). Il primo tempo, in particolare, diverte, non annoia affatto e lascia piacevolmente sorpresi dalla follia (in)sensata che sta alla base di Rubber. Peccato che poi sfugga dalle mani degli autori, andando a finire nel grottesco, con taglio eccessivamente ridicolo ("Si è reincarnato in un triciclo", esclama l'unico spettatore superstite alla distruzione di Robert).

 

 

Per nessun motivo!

Il tenente Chad (Stephen Spinella) si rivolge al pubbico, parlando direttamente in camera. Il suo compito sta nel definire il (non) senso che sta dietro alla realizzazione di Rubber. Un film, non film. Un insieme di coincidenze senza logica coerenza. Un incidente cinematografico, realizzato (probabilmente) per nessun motivo. E questo, a differenza di quel che si possa supporre, è un grande, grandissimo, pregio.

Tenente Chad:

"Nel film di Steven Spielberg ET l'extraterrestre, perché l'extraterrestre è marrone? Per nessun motivo.

In Love story, perché i due protagonisti si innamorano perdutamente l'uno dell'altra? Per nessun motivo.

In JFK di Oliver Stone, perché il Presidente viene assassinato all'improvviso da uno sconosciuto? Per nessun motivo.

Nell'ottimo Non aprite quella porta, di Tobe Hooper, perché non vediamo i personaggi andare in bagno, o lavarsi le mani, come fa la gente nella vita reale? Assolutamente per nessun motivo.

E, peggio ancora, ne Il pianista di Polanski, perché quel tizio ha bisogno di nascondersi e vivere come un vagabondo quando suona così bene il pianoforte? Ancora una volta, la risposta è: "per nessun motivo."

Voi probabilmente non ci avete mai pensato ma tutti i grandi film, senza eccezione alcuna, contengono un importante elemento di "nessun motivo". E sapete perché? Perché la vita stessa è piena di cose... per nessun motivo.

Perché non possiamo vedere l'aria che ci circonda? Per nessun motivo.

Perché stiamo sempre a pensare? Per nessun motivo.

Perché ad alcune persone piacciono le salsicce mentre altri le detestano? Per nessun cazzo di motivo."

 

 

Rubber (2010): Trailer Originale | Sottotitoli Francese

 

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