Regia di Joe Johnston vedi scheda film
Si apre con rimandi visivi alla fortezza della solitudine di Superman, riprende l’immaginario dei bambini che giocano nei vicoli delle fotografie di Lewis Hine, cita Iron Man 2 con l’entrata in scena tra ballerine di fila di Howard Stark (padre di Tony) e Indiana Jones, dileggiando Hitler che perde tempo a cercare cianfrusaglie tra le sabbie del deserto. Non manca neppure una risposta ideale a Bastardi senza gloria, con un protagonista che si vuole arruolare ma non per uccidere, nemmeno i nazisti, e semplicemente non ama i bulli. C’è poi tutta una parte - meravigliosamente montata - dove il protagonista è costretto in spettacoli di dubbio gusto per la vendita dei bond di guerra, come gli eroi di Flags of Our Fathers. E di quei personaggi, Captain America. Il Primo Vendicatore riprende tutta la dirittura morale, lo spirito del sacrificio, il senso di inadeguatezza, cui si aggiunge il lato più colorato del mondo supereroico, dove il cattivo è più cattivo di Hitler e ha un teschio rosso al posto della faccia mentre gli alleati di “Cap”, gli Invasori, sono un improbabile gruppo di soldati di varie nazionalità. Potrebbe risultare pomposo, ma una buona dose d’ironia, incanalata soprattutto da Tommy Lee Jones e Stanley Tucci, regala sorrisi e trasmette umanità a personaggi a tratti buffi ma pure tragici. Joe Johnston, al servizio di un’ottima sceneggiatura, firma il miglior film prodotto fin qui dalla Marvel.
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