Regia di Joe Johnston vedi scheda film
Ultimo tassello pre "Avengers", il "Captain America" di Joe Johnston non si allontana dalla formula vincente - perlomeno al botteghino - delle pellicole Marvel. Genesi di un (super)eroe, lenta ma inesorabile presa di coscienza delle proprie responsabilità, azione ed epilogo verso un disegno più grande. Qui si parte addirittura dal secondo conflitto mondiale ed il villain di turno è nientemeno che un elemento di spicco dell'esercito nazista ma la sostanza narrativa dell'unico grande uomo destinato a salvare il mondo è inevitabilmente sempre la stessa. Di fatto, la prevedibilità, rimane il difetto essenziale di questo e degli altri film del filone (fatta eccezione forse per il primo "Iron Man") che saranno godibili quanto si vuole ma visti in un'ottica d'insieme si rivelano nient'altro che un lussuoso prodotto in scala di discreto intrattenimento. Nient'altro. Per il resto, non si può dire che questo primo vendicatore - se non altro in ordine cronologico di nascita - non sia ben girato o ritmato. Johnston se la cava meglio che altrove, forte di uno script meno approssimativo del solito che gli permette di articolare l'azione fumettistica in un contesto storico mai banale. Tolta la moralina facile di come il debole nel fisico si riveli immancabilmente il più forte d'animo, lo spettacolo è garantito in virtù di buone sequenze d'azione e dell'ottimo lavoro di un grande cast che oltre ad un funzionale Chris Evans, annovera interpreti di spessore come Stanley Tucci, Tommy Lee Jones, Toby Jones ed il grande Hugo Weaving - nei panni del cattivissimo Teschio Rosso - che conferiscono la giusta dose d'ironia ad un progetto che, a tratti, tende erroneamente a prendersi un po' troppo sul serio. Buona l'idea del crossover con la presenza di un simpatico Stark senior (Dominic Cooper), trascurabile la storia d'amore con la graziosa Hayley Atwell. E via verso la super-reunion nel nome dello S.H.I.E.L.D.
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