Regia di Joe Wright vedi scheda film
Dalla sopravvivenza tra le nevi e le foreste del circolo polare artico alle basi militari segrete, dalla desolazione dei deserti alle oasi berbere, dalle casbah marocchine ai campeggi della Spagna (con tanto di flamenco e falò in spiaggia), dalla metro berlinese (Alexanderplatz, DDR), ai deposti di container, dalle chiatte lungo i fiumi ai parchi giochi, i maghi, i Fratelli Grimm e via discorrendo. In mezzo una babyeroina super in una storia di spionaggio e vendetta famigliare per una specie di road movie ad inseguimento. Hanna è un'adolescente pseudoalbina con una voglia matta di crescere e conoscere il mondo. Incarna altresì il mito del ragazzo selvaggio che incontra i pro e contro della civiltà. Grazie al passaggio di una famigliola moderna, variamente assortita, si sposta in camper fino a raggiungere la sua resa dei conti. Alle calcagna una squadraccia di neonazi capitanati da un ambiguo figuro che sembra il fratello cattivo di Andy dei Bluvertigo. A capo dei malvagi una sorprendente Cate Blanchett, elegante e spietata, moderna Mata Hari. Biogenetica, servizi segreti, il mito del superuomo, del soldato perfetto. Una commistione di generi, storie, suggestioni, scenari, paesaggi, personaggi. Colonna sonora elettronica, incalzante, angosciante, metà carpenteriana, metà techno. Tra i passaggi più belli del film la definizione di Musica: "Una combinazione di suoni che punta alla bellezza della forma e ad esprimere emozioni". Un po' giostra, un po' minestrone; un'anomalia. Digeribile.
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