Regia di Joe Wright vedi scheda film
Hanna ha 15 anni, vive in una capanna nelle foreste della Finlandia vicino al circolo polare artico col padre Erik, che l'ha allevata per diventare un guerriero perfetto: non sa di essere figlia di un esperimento genetico di potenziamento fisico e mentale dell'embrione praticato da una qualche branca deviata della Cia.
Qualcuno dirà: ok, mi ricorda Sidney Bristow di ALIAS, anche lei figlia di un agente della Cia, o Zeva David, figlia del direttore del Mossad in N.C.I.S., più un po' di Max Guevara/Jessica Alba di DARK ANGEL di Cameron, e magari anche un pizzico di NIKITA; che cosa fa di questo film qualcosa di meglio di una qualsiasi puntata di una serie tv di buon livello?
Innanzitutto è un film inglese nella migliore tradizione dei film di azione e spionaggio della Rank da IPCRESS in poi, non dà mai spazio a inutili siparietti e svenevolezze, è realistico e spietato. Il regista Joe Wright, dopo alcuni film totalmente differenti, intimisti e sentimentali, dimostra di saper gestire con grande polso una trama action, con inseguimenti ed efferati omicidi, mostrati con crudezza ma senza alcun compiacimento.
Ma il vero valore del film è in lei, Hanna: candida e crudele, vive nel ricordo e nel rimpianto di una madre mai veramente conosciuta, uccisa con tre pallottole quando lei aveva appena due anni, educata dal padre solo per vendicarne la morte. Colpisce un cervo con arco e frecce, e lo finisce con un colpo di pistola, scusandosi, come gli indiani d'America, di non averlo ucciso al primo colpo. Parla francese, inglese, tedesco, spagnolo, arabo e giapponese, ma non ha mai letto una favola: il padre e suo unico maestro l'ha istruita leggendole e facendole imparare a memoria le voci di un'enciclopedia. Conosce le arti marziali e sa uccidere a mani nude un uomo grosso il doppio di lei, ma non conosce l'elettricità, e il suo più grande desiderio è ascoltare finalmente della musica.
Dice al padre di essere pronta per "andare nel mondo", e lui le dà appuntamento a Berlino, compiuta la vendetta. Con uno strattagemma si fa catturare dai loro inseguitori, ancora in allarme dopo 13 anni, e in totale serenità ne fa strage, e poi fugge. E dal Marocco, dov'era stata imprigionata in una base segreta, fino a Berlino si lascia dietro inconsapevolmente una scia di morti, uccisi dai suoi feroci inseguitori: tutti testimoni della sua esistenza, persone gentili che, impietosite da questa bellissima ragazzina sola e apparentemente indifesa, le hanno offerto ospitalità per la notte o un passaggio in auto.
Poi Hanna scopre la verità: sua madre era una ventenne drogata, reclutata con un'altra ventina di ragazze in una clinica polacca per aborti. Quando i bimbi geneticamente modificati avevano raggiunto i 2 anni l'esperimento era stato considerato concluso, e la responsabile aveva ordinato la soppressione di tutti, madri, figli e testimoni. Erik, carceriere della madre di Hanna ma innamorato di lei, era riuscito a salvarle, ma durante la fuga la mamma era stata uccisa, e lui aveva passato il resto della vita in totale isolamento col solo scopo di preparare la figlia a vendicarsi.
E Hanna riuscirà a uccidere l'assassina di sua madre nel luogo più imprevedibile: nella casetta di marzapane nel Parco dei Fratelli Grimm eliminerà la strega cattiva e sarà finalmente libera.
Stupefacente l'interpretazione di Saoirse Ronan (già diretta da Joe Wright, era la sorellina pestifera di Keira Knightley in ESPIAZIONE): così bianca e bionda, con un corpo così sottile e acerbo, interpreta perfettamente sia la Hanna forte e atletica, cacciatrice di animali e di uomini, sia la ragazzina stupita di fronte ad un mondo sconosciuto, che sa usare perfettamente un mitra o una katana ma non un telecomando tv o la macchina del caffé, e che non è capace né di piangere né di ridere.
Cate Blanchett è una magnifica strega cattiva, insinuante e crudele, affascinante nei suoi splendidi completi Armani anche quando spara alla schiena alle vecchiette (col silenziatore).
Eccellente "cattivo" Tom Hollander, laido e sanguinario quanto basta.
Funzionale Eric Bana nella parte del padre, inespressivo come sempre, ma per fortuna per buona parte del film ha barba e capelli lunghissimi e non fa troppi danni.
La colonna sonora dei Chemical Brothers è un personaggio in più.
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