Regia di Joe Wright vedi scheda film
A volte un appropriato uso di humor e ironia riescono a porre in salvo anche le sceneggiature piu' elaborate e incredibilmente complicate, salvando le sorti di tutta l'operazione.
In Hanna, film dai grandi nomi, a partire da un regista ormai affermato, elegante, e in questo caso piuttosto coraggioso a cambiare decisamente genere - affrontando per la prima volta una spy-story, e da un terzetto di attori tra i piu' cool del momento (Ronan/Bana/Blanchett), questa alchimia non riesce, purtroppo, e il film presto annaspa in situazioni al limite del ridicolo.
Si perche' una quindicenne esile e diafana che, per quanto addestrata, atterra giganti e culturisti assassini con la disarmante nonchalance di un killer di John Woo, o un padre che per allenarla le ordisce tranelli e trucchetti ridicoli degni dello stordito Kato, servo maldestro dell'ispettore Clouseau, o ancora lo stesso Bana che, in fuga, sceglie di scappare a nuoto per riemergere chissa' dove, in un porto del Nord Europa, vestito di sola superpippo aderente e sexy manco fosse ad una sfilata di intimo maschile, o infine la bieca Blanchett che, in un'escalation omicida pressoche' priva di senso e da effetto gratuito, sembra piu' che altro preoccupata di trovare nel guardaroba la scarpina di velluto piu' adatta al tailleur che cambia con una frequenza disarmante.... .
Saranno anche dettagli, ma un accumulo di tutti questi fa il film nella sua interezza.
E anche la scelta di innescare tutto il sanguinoso inseguimento dopo in intervallo di quindici anni con la semplice accensione di un ridicolo pulsante rosso e' davvero una soluzione che avrebbe a mio avviso avuto senso dando un altro spirito ad una sceneggiatura troppo ferrea e seriosa, sicura di se' e un po' tronfia. Buona invece la colonna sonora, godibile e gradevole.
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