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Le avventure di Tintin. Il segreto dell'Unicorno

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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La recensione su Le avventure di Tintin. Il segreto dell'Unicorno

di Paul Hackett
4 stelle

Le avventure del giovane reporter Tintin alla ricerca del tesoro perduto della famiglia Haddock, tra azione rocambolesca, destinazioni esotiche e una spruzzata di umorismo un po' surreale. Ma c'era proprio bisogno di una versione in motion capture 3D dei celeberrimi fumetti del belga Hergé? Francamente mi sa di no, ma, del resto, l'operazione, pur nel profluvio dei mezzi tecnologici impiegati, è talmente demodé da risultare paradossalmente simpatica e si giustifica (anche da un punto di vista meramente commerciale) solo come un affettuoso omaggio alle passioni giovanili di un regista prestigioso ed autorevole che, dall'alto di almeno quarant'anni di successi al box office, può ormai permettersi di girare qualsiasi cosa desideri (anche una compilation di scorregge in stile Pierino), essere sempre certo di ottenere il denaro per togliersi qualsiasi sfizio registico e, last but not least, sperare in un buon risultato al botteghino. La realizzazione tecnica di questo "Tintin" è impeccabile: il motion capture ha fatto indubbiamente passi da gigante rispetto agl'incerti esordi, ma restano i dubbi sulla sua effettiva valenza estetica e non è certo un caso che gli unici rimasti ad insistere testardamente su questa tecnica siano sempre Spielberg e i vecchi sodali Zemeckis e Jackson... come al solito le animazioni risultano cupe ed inquietanti ("disturbanti", oserei dire) e, da antico appassionato di fumetti (ormai non più praticante da tanti, troppi, anni), non posso non rilevare con una certa delusione come dello stile dell'opera di Hergé, la celeberrima e meravigliosa "Linea Chiara" belga, resti ben poco nella tetra versione cinematografica spielberghiana. A fronte di tutto ciò e al netto della succitata simpatia per un'operazione decisamente improbabile/improponibile, resto sinceramente perplesso di fronte ai tanti peana ricevuti da un film prolisso, noioso e mai veramente appassionante, lontano anni luce (innanzitutto per stile ed eleganza) dai capolavori disegnati di Georges Remi (che invito tutti, me per primo, a leggere o rileggere al più presto). Non basta la firma "Steven Spielberg", nei titoli di testa o coda, per trasformare un film mal riuscito nell'ennesimo strombazzato capolavoro: voto mediocre.

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