Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Con l’avatar che mi contradistingue in questo sito, non posso esimermi dal commentare il film realizzato da Steven Spielberg ispirandosi ad un personaggio del mondo dei fumetti che ha accompagnato, divertito, appassionato e da molti punti di vista formato intere generazioni di francofoni (e non solo). Hergé (inversione delle iniziali del suo vero nome, Georges Remi), creatore di « Tintin et Milou », compare tra gli autori letterari francofoni più tradotti nel mondo, a fianco di gente come Georges Simenon e Jules Verne (ma guarda : i primi due sono belgi !). Da bambino, a mia insaputa, le « Aventures de Tintin » mi introdussero alla lettura della narrazione cinematografica, mi insegnarono il linguaggio che successivamente mi ha fatto amare il cinema. Prima di vedere il film di Steven Spielberg, consiglio di dare un’occhiata ad uno qualsiasi degli album che costituiscono la fortunata serie. Più che racconti a fumetti, quelli di Hergé sono vere e proprie « storyboards ». Nel disegnare/raccontare, Hergé utilizza carrellate, primi piani, campo lungo, grandangolo, effetto notte, interni ed esterni descritti nei minimi dettagli, azione seguita da dialoghi fittissimi, momenti di pausa, scatti improvvisi, crea atmosfere notturne e scene di massa, passa da un registro all’altro con l’abilità di un giocoliere. Queste cose Steven Spielberg le ha colte pienamente e non ha resistito alla tentazione di applicare alla lettera gli insegnamenti dell’autore belga. Il suo progetto risale ai tempi di « Indiana Jones », personaggio « tintiniano » quant’altri mai, come ebbe a dichiarare lo stesso regista. Il suo non è il primo tentativo. Tintin è stato oggetto nei passati decenni sia di cartoni animati che di film. Niente di molto convincente : troppo arduo inventare delle voci per i personaggi dei cartoni, impossibile restituire la particolarissima grafica dei fumetti nei film con attori in carne e ossa. Steven Spielberg raccoglie pertanto una specie di sfida e la vince solo in parte. Ottimo nel rappresentare fedelmente le fisionomie dei personaggi, altrettanto ottimo nei particolari scenografici. Non tralascia alcun dettaglio, dimostra di aver osservato le tavole di Hergé con grande attenzione. Il film, però, è per vocazione destinato al pubblico giovane dei nostri tempi. Ecco allora le scene d’azione aggiunte, i personaggi inventati di sana pianta, gli effetti speciali superflui e tutto l’armamentario che fa del film un prodotto americano tipico degli ultimi tempi. Paradossalmente, però, mi chiedo fosse possibile fare meglio. A quanto pare, dovrebbero seguire altre « avventure di Tintin ». Steven, se mi stai leggendo, insisti di più sui testi e sui personaggi e fregatene del 3D !
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