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Una separazione

Regia di Asghar Farhadi vedi scheda film

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La recensione su Una separazione

di fayValentine
8 stelle

Il cinema è piacevole ed educativo, perchè c'è un tempo per fantasticare e un tempo per riflettere.
'Una separazione' costituisce un ottimo esempio di cinema che fa pensare a tante cose. Innanzitutto arriva in un momento (2011) in cui il divorzio, in Occidente, va molto di moda, al punto che ci scordiamo che spesso rappresenta un dramma familiare di entità disastrosa. E cosa scopriamo? Che in Iran, dove le donne portano ancora il velo e non restano sole con gli uomini per paura di essere fulminate da Allah, la separazione esiste e provoca gli stessi disagi che causa nel resto del mondo. Non c'è civiltà 'più progredita' e 'meno progredita' quando gli esseri umani si impegnano per soffrire e far soffrire. Il regista è abile e concreto nel riprodurre, e suscitare nello spettatore, la tensione che si crea quando 'una serie di sfortunati eventi' e l'ottusità delle persone si combinano in una climax che arriva alla distruzione della pace di tutti. Chi per questioni di principio, chi per questioni di cieca religiosità, procendendo attraverso bugie autodistruttive e sensi di colpa vergognosi, complica la propria vita e quella degli altri. Come l'Edipo di Sofocle, i protagonisti di questo film (tutti gli esseri umani) non vogliono vedere ciò che è più semplice e più felice per tutti e, pertanto, sconteranno le conseguenze della loro irragionevolezza e del loro orgoglio.
Una figura spicca, quella della figlia tredicenne, che assiste, impotente e innocente, al disfacimento della sua famiglia. La linearità dei ragionamenti adolescienziali fa di questa ragazzina la più saggia di tutti i presenti, ma ciò non le eviterà di soccombere all'insensatezza della logica "adulta". I personaggi sono incapaci di avere un dialogo, ma proprio nel momento di massima rassegnazione affiora anche un barlume di speranza, negli sguardi di due bambine sofferenti che riescono a comprendersi. Chissà che un giorno le persone imparino dai propri errori; per adesso Farhadi ci mostra il lato più folle dell'Uomo.

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