Regia di Asghar Farhadi vedi scheda film
Dopo le “infauste” immagini in 4/3 (in pratica un piccolo sfuocato quadratino in mezzo allo schermo) del "troppo" autoriale "Faust” di Sokurov, ultimo ma non certo ultimo osannato “capolavoro” a me indigesto, avevo la necessità, il bisogno di vedere un (vero) grande film. La scelta è ricaduta su “Una Separazione”, che forte dei consensi e dei premi ricevutI al Festival di Berlino lo scorso Febbraio, è riuscito, seppur faticosamente e a distanza di ben 8 mesi, a trovare una piccola distribuzione anche in Italia. Fatto assai gradito dal sottoscritto, perchè a visione avvenuta, posso dire di aver sicuramente assistito ad uno dei migliori film prodotti nel 2011. Un film semplice nella sua struttura, una storia universale molto coinvolgente e di grande impatto drammatico (aveva probabilmente ragione il giudice a dire, nel secco incipit, che “la separazione” era richiesta per un “piccolo problema”, visto la tragica odissea a cui poi assistiamo) diretto con grande incisività ed intelligenza (splendida la chiusura del film) dal regista Asghar Farhadi (a me sino ad oggi sconosciuto ma mi prenoto sin d’ora per vedere la sua prossima regia) capace di gestire alla perfezione gli equilibri e le tensioni della vicenda: un film ben narrato nostante qualche (inevitabile?) forzatura di troppo e interpretato con la giusta naturalezza da uno splendido cast, attore protagonista in testa. “Una separazione” è insomma uno di quei film che riconciliano il cuore e la mente dello spettatore, un appuntamento da non mancare. Voto: 9
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