Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Si segnala praticamente soltanto per essere il primo spaghetti western girato da Margheriti (sotto lo pseudonimo di Anthony Dawson), che fino a quel momento in quasi una decade di attività registica aveva diretto principalmente peplum e film di fantascienza. Tutto materiale di serie B, C o Z, così come questo Joe l'implacabile (conosciuto anche come Dinamite Joe) che rasenta in certi momenti il nulla assoluto, sia in termini di contenuti che - nonostante gli sforzi del pur apprezzabile Margheriti - nella forma. Questo anche perchè la co-produzione italo-spagnola mostra evidenti limiti di budget, il cast è composto per lo più da sconosciuti non troppo talentuosi (il protagonista è l'anonimo Clyde Rogers, aka Ri Van Nutter) e soprattutto perchè Margheriti non ha mai fatto mistero di preferire nel suo lavoro la quantità alla qualità. Preparando sbrigativamente più pellicole contemporaneamente, difficilmente poteva riuscire qualcosa di meglio; la trama (sceneggiatura firmata da Maria del Carmen Martinez) è riassumibile in pochissime parole, i luoghi comuni del genere si sprecano e la prevedibilità della storia è ai massimi livelli. C'è però di buono da segnalare che in questo film non manca la componente comica, seppure leggerina e presente solo di quando in quando, componente che da lì a qualche anno marcherà sempre più profondamente il genere aprendo un varco per la carriera strepitosa della coppia Bud Spencer & Terence Hill, nonchè per molti altri nomi minori. La colonna sonora di Carlo Savina lascia il tempo che trova. 2,5/10.
Per scortare un importante carico d'oro lungo un territorio molto frequentato dai banditi, il governo sceglie l'impavido Joe Ford, la cui scoperta passione sono gli esplosivi. Per sopravvivere e non farsi depredare, Joe dovrà lottare duro e giocare d'astuzia.
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