Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Insieme a piccoli e cauti gruppi di speleologi, archeologi, geologi e storici ci caliamo dentro le grotte nelle quali, come solide e scure bolle temporali, ritroviamo i passi di chi ci ha preceduto. Le grandiose e sofisticate pitture rupestri della grotta Chauvet sono fra le testimonianze più antiche dell'uomo arcaico, un uomo, come ci suggerisce il documentario, non ancora legato alla storia ma immerso in un eterno e incomprensibile luogo-tempo nel quale la condizione dell'essere-umano non è assoluta, ma si avvolge irrimediabilmente con l'essere-cervo, l'essere-leone, l'essere-mammut in un mondo in cui il concetto sacro e inviolabile (e lasciatemi dire spesso avvilente) di identità del mondo moderno non era ancora nato e tutto si svolgeva in un continuo fluire di forme e storie in un anima mundi primordiale. Il documentario ci offre con giusta cautela alcuni piccoli spunti sulle abitudini di vita di questi primi uomini (sapiens), descrivendo in modo conciso ed efficace l'ambiente in cui si trovavano a vivere, un ambiente gelido e densamente popolato da fiere non certo addomesticabili. Se come me avete la curiosità di cercare di capire, anche intaccando di una piccolissima scaglial, il muro di mistero che copre la quasi totalità della "storia" dell'uomo, allora questo pregevole documento è un buon inizio.
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