Regia di Werner Herzog vedi scheda film
"Questo è un lavoro per Werner Herzog", devono aver pensato al ministero della Cultura francese, pensando a chi affidare un incarico tanto importante e delicato quale le riprese - primo e fors'anche ultimo nel mondo - dell'interno delle grotte di Chauvet, inaccessibili al pubblico poichè materia di serrato studio da parte di speleologi e antropologi. E il ragionamento è stato tutt'altro che sbagliato, poichè il regista tedesco, che da quasi mezzo secolo dedica la sua carriera alle zone impervie della Terra e alla ricerca dell'impossibile da parte dell'uomo, si è dimostrato davvero l'uomo giusto; Herzog entra e si muove con grande tatto nell'area, restituisce al pubblico eloquenti carrellate delle incisioni e dei dipinti presenti nella vasta cava (oltre 400 metri di lunghezza) e commenta da par suo con toni mai altisonanti e retorici, ma capaci comunque di lasciare notevoli tracce di riflessione sul valore del tempo, sul concetto di 'umanità', sul ruolo dell'arte e in particolare della raffigurazione e su molte altre cose. Alternando la visita nelle grotte alle interviste, in esterno, con gli studiosi che se ne occupano da quasi vent'anni (la cava venne scoperta nel 1994), Herzog riesce così nell'impresa assolutamente non facile di mescolare scienza e poesia, con quel retrogusto appena appena dolce che forse solo lui potrebbe conferire a quello che per molti altri registi sarebbe 'soltanto' un documentario, una ripresa scientifica, un'escursione nella storia e nella storia dell'arte. Per lui c'è invece questo chiudersi pacifico di un cerchio (il 'dolce' di cui sopra) rappresentato dai disegni di animali con più zampe e più teste del necessario, ipoteticamente tentativi di fornire l'illusione del movimento; e sapete come Herzog chiama queste raffigurazioni? "Proto-cinema". Come dargli torto? E come darlo al ministero della Cultura francese? Ottimo lavoro. 7,5/10.
In una zona montuosa del sud della Francia, Herzog entra in una grotta inesplorata, in era moderna, fino al 1994 e da quel momento visitata solo da pochissimi scienziati. Questo perchè la cava contiene dipinti e incisioni antichissimi, preziosa materia di studi e ricerche.
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