Attraverso le vicende di quattro amici comunisti, divisi poi dalle idee politiche, un giornalista traccia in venti ore (da qui la derivazione del titolo) la storia di vent'anni di vita di un villaggio contadino ungherese, dalla fine della guerra al 1964. I percorsi dei personaggi che animano le storie del reportage avranno sviluppi molto differenziati fra loro e approderanno in luoghi diversi: dalla tragicità della morte al compromesso necessario alla sopravvivenza, allo stalinismo più esasperato. Placate le ire della contrapposizione, comunque, i superstiti potranno riprendere in mani la situazione per tentare di avviarsi verso un futuro pacificato e più sereno.
Zoltán Fábri (15 ottobre 1917 – 23 agosto 1994) è stato uno dei maggiori esponenti del cinema ungherese, e uno dei leader del rinnovamento “artistico” di quel paese dopo gli anni bui dell’oppressione sovietica.
Singolarmente però in Italia non sono poi molto evidenti le tracce del suo percorso artistico (e soprattutto si parla ormai… leggi tutto
Zoltán Fábri (15 ottobre 1917 – 23 agosto 1994) è stato uno dei maggiori esponenti del cinema ungherese, e uno dei leader del rinnovamento “artistico” di quel paese dopo gli anni bui dell’oppressione sovietica.
Singolarmente però in Italia non sono poi molto evidenti le tracce del suo percorso artistico (e soprattutto si parla ormai…
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