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StreetDance

Regia di Max Giwa, Dania Pasquini vedi scheda film

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La recensione su StreetDance

di FilmTv Rivista
2 stelle

Primo live action stereoscopico realizzato in Europa, uscito nelle sale inglesi il 21 maggio 2010 con grande successo di pubblico, StreetDance 3D arriva ora in Italia e delude le aspettative. Certo l’uso della terza dimensione è tecnicamente competente e piuttosto efficace, ma è impossibile evitare il paragone con il di poco successivo Step Up 3D da cui esce con le ossa rotte. Intendiamoci, la sceneggiatura e la recitazione sono sotto i livelli di guardia in entrambi i casi e la trama è scheletrica: giovani e poveri ballerini si arrabattano per un’importante competizione. Puro pretesto per infilare le varie scene di danza. Step Up 3D però era più agile e le scene di ballo più lunghe, oltre che spesso mozzafiato. Qui invece i ballerini sono meno esplosivi e solo un paio di coreografie risultano interessanti (il finale che ibrida dance, Prokofiev e Tchaikovskij e i due a solo), mentre costumi e fotografia appaiono quasi sciatti. D’accordo, il risultato è un po’ più realistico, ma a chi interessa in un film del genere? A fare la differenza sono la sensualità dei balli, l’atmosfera cool degli ambienti, la fantasia dei costumi e anche nel 3D manca l’aggressiva frontalità delle riprese nelle battaglie di ballo fra crew. Certo c’è la Rampling e recita tre spanne sopra gli altri, anche grazie a vertiginosi tacchi a spillo, ma è magra consolazione.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 13 del 2011

Autore: Andrea Fornasiero

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