Regia di Max Giwa, Dania Pasquini vedi scheda film
Ecco, se c'è un genere che riesce a clonarsi male come solo l'horror di serie b americano sa fare, be', quello è proprio il dancing movie. Ispirato più a pessimi programmi televisivi che a capostipiti su grande schermo, anche questo filone continua a generare pellicole tutte irrimedibilmente uguali a loro stesse. Ultimo arrivato, con tanto di (inutile) 3D, "StreetDance" di Dania Pasquini e Max Giwa è l'ennesima ed inconsistente variazione sul tema "giovani incompresi in cerca d'affermazione, trovano il loro posto nel mondo tramite la danza". Noiosetto e prevedibile, il film perde colpo anche sulle coreografie di ballo che, dopo il bombardamento degli ultimi anni, cominciano a riciclarsi coinvolgendo ed affascinando sempre meno. A poco serve la contaminazione con il balletto classico prevista da uno script piuttosto elementare, tutto fila esattamente come ci si aspetta ed anche personaggi potenzialmente interessanti come quello di Charlotte Rampling alla fine risultano piuttosto stereotipati.
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