Regia di George Tillman jr. vedi scheda film
La vendetta è un piatto che va gustato caldo. Così al cinema di questi tempi. Dwayne ‘The Rock’ Johnson, autista di una banda di criminali, non ci pensa su due volte, e appena uscito di prigione, dopo una rapina finita nel sangue, fa una strage. Ha le sue buone ragioni, gli hanno ucciso a sangue freddo il fratello, lui stesso è finito in coma e poi dietro le sbarre. Una lista nera da spuntare, senza ripensamenti e pentimenti, sulla scia dei precedenti Fuori controllo e Giustizia privata, affidata a un esperto di biopic (il George Tillman Jr. di Man of Honor e Notorious), alle prese con un revenge movie di stampo classico. Meno patinato e fracassone del solito, Faster tenta qualche impacciata incursione emotiva, inserendo i tasselli di un passato ingombrante e infittendo l’elenco di avversari (un poliziotto - Billy Bob Thornton - a pochi giorni dalla pensione e un sicario - Oliver Jackson-Cohen - con un gusto per l’arte di uccidere). Da cacciatore a preda, Dwayne Johnson è troppo roccioso per prestarsi al gioco, ha una sola espressione, e l’ammirevole tentativo di scavare nel personaggio si perde nel vuoto. Rimane il timore che la lista mortale sia incompleta, anche perché ci sono centinaia di prime serate da riempire su Italia 1 e Rete 4 e i film con Steven Seagal sono in via di esaurimento.
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