Regia di George Tillman jr. vedi scheda film
Faster e’ un filmaccio d’azione truzzo e adrenalinico, girato tecnicamente benino con tutti i cliché del film dinamico superficiale e roboante, tra inseguimenti, sparatorie e omicidi a bruciapelo che coinvolgono in particolare tre individui molto diversi uno dall’altro. Tre personaggi fin troppo platealmente presentati: un galeotto massiccio in via di scarcerazione (un sempre marmoreo Dwayne Johnson), un agente di polizia in disgrazia con problemi di dipendenza da droghe (uno stropicciato Billy Bob Thortorn) e infine un killer giovane e spietato, ex bambino con gravi handicap alla mobilità, ora una perfetta - anche fisicamente - macchina per uccidere che si muove in auto superlusso e vive in villona trendy nel deserto con bionda pupa promessa sposa. (Oliver Jackson-Cohen in un personaggio così esagerato e sopra le righe da superare l'imbarazzo).
I tre individui, apparentemente distanti per stili di vita ed interessi, si capira’ durante il corso della rocambolesca e piuttosto prevedibile storiaccia cosa hanno in comune: un pasticciaccio brutto in seguito ad una rapina con l’uccisione a bruciapelo di tutti i partecipanti, o meglio, di tutti tranne uno, perche’ naturalmente “The Rock” invece sopravvive, nonostante un foro da parte a parte nel cranio e una paratia in titanio assemblata a ricoprire il tracciato del proiettile. Filmaccio certo, ma non devastante e anzi piuttosto godibile se si riesce (ancora) a guardare un prodotto del genere con gli occhi emozionati e onnivori propri di una semplicita’ fanciullesca, tralasciando quindi malizie o paragoni ingombranti nei confronti dei quali il prodotto di-pura-evasione-e-nulla-piu’ si squaglia come burro in una padella incandescente, quella che ormai, da spettatori esigenti e scaltri come siamo, ci fa dire (spesso per fortuna) “a me questa non la vieni a raccontare”.
Carla Gugino, pupattola notevole pur se in formato tascabile, e’ certamente un valore aggiunto che un regista piu' accorto (ma e' comunque l'autore del buon Notorius B.I.G.) avrebbe dovuto saper valorizzare in modo piu’ determinate e meritorio, lavorando sulle impalpabili ceneri di un personaggio di donna dura, qui solo superficialmente abbozzato.
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