Regia di Paddy Considine vedi scheda film
a far paura in tirannosauro è un certo entroterra intimo e privato in cui la violenza pare essere connaturata già dalla nascita dell'individuo. una violenza arcaica che si trasmette di gene in gene e di padre in padre in una società periferica alla grande città e che destabilizza. perchè come insegna locke di recente, ci si può opporre, ma occore prendere su di sè tutte le conseguenze del caso ed essere pronti a pagarne le conseguenze. nulla in tirannosauro pare avere una positività e la dedica del regista "a pauline" pare confermare una certa discendenza reale della storia. ma se a volte l'essere ispirato a fatti veri, provoca fastidiosi spostamenti sulla poltrona, in questo caso, l'inradicamento finzionale ne giova. la drammatizzazione di fatti probabilmente vicini alla realtà porta regista e scrittore del film(considine) a dare una giusta dose di enfasi che nell'economia del risultato finale è vincente. conosciamo joseph(mullan)che esce da un pub e urla. anzi più che urlare, sputa il proprio disgusto e disappunto che è talmente gravoso, da non saperlo esprimere se non attraverso una sequenza di ingiurie e uccidendo il suo fedele amico a quattro zampe che lo aspetta legato fuori dal locale. ma joseph di cui conosciamo poco(ossia il giusto del suo passato prossimo)non è il lato peggiore di questo angolo di società. esiste qualcosa di più feroce e subdolo che abita i quartieri alti e ricchi di quella suburbia e che vergognosamente sprigiona la propria malvagità tra le mura domestiche, ben protetto dall'appartenenza borghese e dalla "provata" fede religiosa. joseph dice di sè di non essere una breve persona con hanna(colman)ma questa lo abbraccia e gli dice che con lui si sente al sicuro. e forse non ha tutti i torti perchè non sono i suoi sguardi contro il fidanzato(popplrwell) della madre di samuel(bottomley) a gelare il sangue, bensì le reazioni casalinghe del marito di hanna(marsan in un ruolo minore ma agghiacciante e disgustoso)ad inchiodare contro un muro... ometto piccolo e infido che sfoga le proprie frustrazioni in maniera selvaggia e feroce contro chi sa che non gli si rivolterà contro. se joseph non è in grado di contenersi e poco avvezzo a manifestare i propri sentimenti benevoli se non verso samuel, per il quale potrà poco però, il regista ci dimostra che nonostante tutto il dolore, la malvagità e la disperazione che pervade la nostra esistenza, c'è sempre spazio per un pò di luce e pace, anche dopo un atto irreperabile. bello il poster con un grande albero che succhia le "sostanze nutritive" direttamente dai resti fossili di un tirannosauro. joseph, hanna, samuel, lo stesso james(marsdan)di cui non sappiamo nulla e perciò von trier-aniamente non sappiamo da dove derivi questa rabbia incontrollabile che lo rende schizofrenicamente pericoloso e malsano, la madre di samuel e bod il suo fidanzato sono tutti esempi di un disagio e di uno scompenso affettivo e sociale locale e globale insieme che necessita di un anello che impari a spezzare la concatenazione di eventi nefasti una volta per tutte, a sue spese, per tutti.
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