Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Se si esclude l'interpretazione davvero notevole della protagonista nei panni della pazza (quasi indemoniata soprattutto in come riesce a muovere la mascella), e l'ambientazione attenta e scrupolosa, non vedo altre motivazioni per cui possa valere la pena di vedere questo film, a meno che - forse - non si sia psichiatri o seguaci di Freud o Jung.
Il fulcro di tutto sta nella lettura (spero almeno fedele) della corrispondenza e delle lettere tra i due. E prima di ciò nell'avvicinamento delle loro idee; e poi nel loro allontanamento, dovuto essenzialmente a due circostanze: il fatto che Jung ha tradito la moglie con una sua paziente; e il non volere, da parte di Freud, svelare i suoi sogni per non perdere autorità e leadership.
Tutto sommato due comportamenti, due debolezze "umane" che dovrebbero renderci più vicini questi protagonisti del pensiero. Ed invece, forse proprio per quel poco che traspare del loro pensiero (dove tutto sembra essere basato sulle pulsioni erotiche), i due personaggi rimangono ugualmente lontani, almeno per me, come lo erano nei libri di testo del liceo.
Sufficienza stentata.
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