Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Cronenberg, anche dopo questo film (ma se vogliamo, anche dopo prossimi film), rimane un signor regista. Però va detto, questo film fa un po’ cagare. Capita anche ai migliori, mica niente di male. Si parla di uno che ha regalato alcuni dei migliori horror di sempre, in passato; più altri magnifici e strampalati film, più ultimamente La promessa dell’assassino (gran film) e un capolavoro assoluto nella storia del cinema tutto, cioè A history of violence. Insomma, anche se d’ora innanzi si dedicasse al porno, la sua figura è già nella storia del cinema.
Qua non ci siamo. Il film va avanti per sussulti, quasi per episodi, con sta tipa, una Keira Knightley sempre bravissima, ma troppo sopra le righe, una pazza guarita da Jung (Fassbender di routine, sempre bravo), poi anche trapanata dallo stesso, con tanto di sculacciate o fruste sadomaso. C’è anche Freud (Mortensen, bravo), c’è tutta una ricostruzione dell’epoca, degli scambi epistolari, dell’incontro e poi rottura tra i due psicologi, etc.. etc… Film che non prende per nulla, biografia a livello di compitino, pochi bei momenti e spesso la sensazione che il film non vada, che non decolli, che non funzioni. Nei titoli di coda, c’è pure che fine fanno i nostri: le imprecisioni non mancano, fino a quella più clamorosa. La pazza poi diventata celebre dottoressa, infatti, non morirà “banalmente” fucilata nel ’41 con le figlie dai nazisti. No, poveraccia, morirà nel 1942, con le figlie, probabilmente gassate dalle SS, in uno dei peggiori eccidi nella storia dell’umanità, benchè poco noto. Mi riferisco allo sterminio di Zmievskaya Blaka, nel quale in due giorni 27.000 persone civili (uomini, donne, bambini, vecchi) vennero uccise dai macellai nazisti, senza motivi particolari. Questo per dimostrare che se voleva essere un film biografico, potevano farlo meglio. Alla fine io sono per una sufficienza, nulla più; la critica spese molte lodi, in questo caso prona al nome del regista, più che altro.
Il film andò male perché al botteghino non se lo filò nessuno, e l’accoglienza del grande pubblico fu tiepidina.
Ha fatto di meglio, consoliamolo così, e consoliamoci noi
Molto bravo, al solito
Brava ma esagerata
Molto bravo, al solito
E' sempre un piacere, rappresenta uno dei momenti più interessanti del film
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