Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Delusione totale per il penultimo film di Cronenberg: il soggetto era interessante - il rapporto tra Freud (Viggo Mortensen espressivo come il suo sigaro) e Jung (Michael Fassbender monocorde) e l'approccio alla patologia di Sabina Spielrein mediante la psicanalisi (pardon, psicoanalisi come precisa Freud a Jung in un colloquio tra i due studiosi) - ma una messa in scena si rigorosa ma a dir poco esangue, una direzione dei due personaggi maschili per sottrazione, privando i due bravi attori del benché minimo sussulto recitativo e, per contro, propinandoci un'indigesta Keira Knightley, le cui smorfie e protrusioni della mandibola la fanno sembrare più una persona affetta da problemi neurologici invece che una 'disturbata' a livello psicologico e dei dialoghi al limite del ridicolo affossano il lavoro del regista canadese.
L'analisi delle 'contorsioni' della mente umana non è un tema di certo nuovo all'interno della sua filmografia - basti pensare a un capolavoro come 'Inseparabili' o al riuscito 'Spider' - ma gli esiti sono decisamente inferiori.
Da salvare la fotografia dai colori caldi e pastosi di Peter Suschitzky.
Voto: 5.
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