Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Mentre guardavo A Dangerous Method mi domandavo se abbia ancora un senso l'aggettivo "cronenberghiano" e soprattutto se sia ancora applicabile al cinema del David Cronenberg di oggi. Per "cronenberghiano" intendevo un insieme di elementi che caratterizzavano il cinema del regista canadese e lo rendevano peculiare, disseminato com'era di particolari inquietanti. Adesso Cronenberg fa film come questo, talmente piatto che ci si potrebbe giocare sopra a biliardo. A meno che non si vogliano considerare cronenberghiane le sculacciate che Sabina pretende dal dottor Jung. Non dubito che ci sia qualcuno che ci dirà che il film è invece molto cronenberghiano e qualcun altro che vi troverà quanto meno la zampata del vecchio maestro. Per me, di cronenberghiano, nel senso che dicevo prima, c'è soprattutto la scelta di Mortensen quale Sigmund Freud e la recitazione irritante di Keira Knightley. Aggiungo una stellina all'unica che il film si meriterebbe per la pulizia formale e perché il compitino, come biografia cinetelevisiva, potrebbe anche andare.
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