Regia di David Cronenberg vedi scheda film
"A Dangerous Method" doveva e poteva essere un film figlio in tutto e per tutto del suo straordinario (ma non in questa occasione) e geniale regista. Ma dopo un inizio nervoso e disturbante, il film perde forza e diventa via via sempre più incolore ed anonimo. Cronenberg sembra preoccupato di essere il più fedele possibile alla sceneggiatura (e dunque allo stile) di Hampton, di fornire una corretta e precisa ricostruzione storica. ma così il film finisce per avere una confezione leziosa ed ingessata, che non riesce quasi mai a sedurre. Sia Fassbender nel ruolo di Carl Jung, che Mortensen in quello di Sigmund Freud, forniscono poi una prova corretta e nulla più, sicuramente inferiore alle aspettative. Il loro incontro è trattato in modo scolastico: mentre il loro scontro ed allontanamento è poco più che abbozzato, frettoloso, affatto vibrante. Lo sguardo di Cronenberg in effetti si rivolge con maggiore attenzione verso il personaggio della giovane Sabina Spielrein (paziente prima ed amante poi di Jung) interpretata sicuramente con grande dedizione ed energia (troppa?) da Keira Knightley, impegnata in uno di quei ruoli che solitamente piacciono tanto all'Academy Awards. Tuttavia il suo torbido rapporto con Jung non è messo in scena con la forza e l'incisività tipica del regista, che anche nel recente passato (leggi segnatamente "A History of Violence") ci aveva abituato a ben altre scene. E si può dire poi che il passaggio da "isterica pazza" a "brillante luminare", per come è narrato, lascia francamente qualche perplessità? Vincent Cassel, nel piccolo ma significativo ruolo di Otto Gross, riesce invece (al solito) a dare una zampata vincente. Voto : 6
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