Regia di Yang Jong-Hyun vedi scheda film
«L'amore è la forza suprema che guida l'umanità»: questa sentenza, esposta in un quadretto affisso sulla bacheca della stazione di Seul, a Jin-yeong proprio non va giù. Così vede un treno arrivare, prende la rincorsa e si butta. Ma qualcosa non torna, perché riapre subito gli occhi ed è ancora presente a sé stessa, viva e vegeta: s'è schiantata goffamente su delle fredde rotaie, mentre il treno s'è fermato al binario accanto. Lei cerca il suicidio eclatante, ma ogni tentativo fallisce miseramente: l'ultima idea è quella di andarsene con un bang, affidando il proprio destino a chi uccide per mestiere.
Hyeon-joon è un killer professionista freddo e spietato in grado svolgere il proprio lavoro con minimo sforzo e massimo profitto. Ma a cambiargli la vita è proprio quella che sulla carta si presenta come una commissione di facilità quasi offensiva: freddare un uomo mentre dorme nel suo letto. Recatosi al posto stabilito scopre infatti che il bersaglio è in realtà una donna: Jin-yeong ha pagato per essere uccisa, ma lui, sdegnato, si rifiuta di farlo.
Jin-yeong è stata mollata dal suo ragazzo senza nemmeno una spiegazione, e da allora pensa solo a morire; Hyeon-joon non ha affetti, è allergico alle relazioni sociali e vive solo con la madre alcolizzata e convinta che lui sia un agente segreto. Ma la ragazza, senza neanche volerlo, ha scardinato il vuoto pneumatico che nella testa di lui alberga sin da quando, bambino di poche parole, viveva nel suo mondo dando la caccia a mosche zanzare e topi: il killer solitario inizia a guardare oltre sé stesso, inizia a preoccuparsi per lei, a proteggerla. E a perdere colpi sul lavoro. Mentre l'aspirante suicida, da parte sua, poco a poco si accorge di aver individuato il cuore di questo assassino fin troppo scrupoloso, e comincia a considerare l'ipotesi di impegnarsi per insegnargli ad usarlo e a vivere una vita normale.
Kiss Me, Kill Me è il convincente esordio di Yang Jong-hyeon (autore anche dello script), un bizzarro mélo incastonato in un impianto da action movie e raccontato con il ritmo e lo spirito della commedia nera. Nulla di eccessivamente teorico retorico serioso o pretenzioso, sia ben chiaro: quello che più importa al regista è infatti la leggerezza data dall'equilibrio con cui miscela i diversi ingredienti.
Jin-yeong e Hyeon-joon sono due personalità diverse ma complementari, due anime sole che non sanno di aver bisogno l'una dell'altra, che insieme riescono ad aprirsi e a mostrare il proprio lato più autentico e fragile: tanto istintiva passionale ed imprevedibile lei (troppo sincera, per usare le sue parole), quanto chiuso e distaccato lui, ma al contempo capace di gesti potenzialmente romantici come il nascondersi in grembo per una giornata intera un mazzo di rose manco fosse un marsupiale innamorato salvo poi rivelarlo in maniera a dir poco anticonvenzionale.
Kiss Me, Kill Me è un film piccolo e senza particolari pretese che piace per la verve dei due protagonisti Kang Hye-jeong e Shin Hyeon-joon, capaci di un affiatamento fuori dal comune, e per la versatilità del regista Yang Jong-hyeon, che ne asseconda l'esuberanza restando attento a non strafare.
Pur non esente da difetti (c'è qualche minuto di troppo sparso qua e là e qualche forzatura logico-narrativa nella seconda parte), probabili errori di gioventù dovuti all'urgenza di mettere carne al fuoco che comunque non incidono in maniera sostanziale sul giudizio complessivo, Kiss Me, Kill Me è un'opera prima godibile ed incoraggiante caratterizzata da un sense of humor cupo e singolare; un film simpatico disimpegnato e lieve che non inventa nulla ma è in grado di sorprendere emozionare e far sorridere assicurando allo spettatore quasi due ore di piacevole intrattenimento.
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