Regia di Yasuo Ôtsuka, Soji Yoshikawa vedi scheda film
Primo film d'animazione di Lupin III, fra i più sottovalutati della serie, in Italia. Lupin, Jigen e Goemon sono in cerca della pietra della saggezza, che si dice dia l'immortalità. Non mancheranno quella simpatica traditrice di Fujiko Mine ed il tenace ispettore Zenigata. Ma il vero cattivo è Mamoo, degno antagonista del ladro, che tenterà Fujiko con l'illusione di una vita eterna, tramite clonazione umana. Il design è diverso dalle serie tv a cui siamo abituati, in realtà, si basa sul primo manga di Lupin di Monkey Punch, datato 1967. Film interessante,che mescola fantascienza, horror e commedia grortesca, con un pizzico di sensualità (regalataci da Fujiko nuda) e fantapolitica (fra i personaggi si parodizza persino Henry Kissinger, famoso politico USA anni'70). Non mi stupisce che in Giappone sia stato un successo, visto che negli anni'70 andava di moda il filone spaziale. Certo, Mamoo, l'inquietante nanetto millenario che sfida Lupin e s'innamora di Fujiko, si manifesta in troppi modi, però la storia non annoia mai. I disegni mi ricordano quelli del nostro Bruno Bozzetto, specie quello di "WEST AND SODA", perchè i personaggi appaiono allungati e grotteschi. Chissà, però come sarebbe stato questo film, se avesse avuto i disegni e l'animazione della prima serie con il Lupin dalla giacca verde (quello delle prime puntate pulp, naturalmente).
Lupin viene coinvolto da Fujiko nel furto della pietra della saggezza, in Egitto. Dietro a tutto, però, c'è il folle Mamoo, un nano millenario...
Quella della seconda serie tv, jazz orecchiabile a palla, diretto da Yuji Hono.
Avrei evitato la frase sulla figlia dell'ispettore Zenigata, che non è mai apparsa in nessun anime e anche la scena con il mega-cervello.
Buona, anche se per noi è un sifgnor nessuno.
Ideam come per Soji Yoshikawa.
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