Regia di Michael Bay vedi scheda film
In un'entusiastica iperbole autoconsacratoria,Michael Bay ha definito la sua trilogia dei "Transformers" lo "Star Wars" di questa generazione:al di là del fatto che certi paragoni vanno semmai lasciati fare agli altri,pare un pò troppa grazia,vista soprattutto l'infima qualità del secondo capitolo,a detta dello stesso regista molto mediocre:nella saga della guerra tra robottoni,gli Autobot (buoni) ed i Decepticon (cattivi),le trame,nonostante questa volta si sia voluto immettere uno stuzzicante prologo di fantapolitica,con JFK che spinge per andare sulla Luna per rilevare l'arca dei Transformers prima che lo facciano i sovietici,tendono a ripetersi,se si esclude la novità del primo segmento. Il protagonista Shia Laboeuf,benchè eroe riconosciuto,fatica a trovare un lavoro,nonostante la laurea,e si ritrova una volta ancora coinvolto nello scontro tra organismi cibernetici giganteschi:rispetto all'evitabile numero due,è vero,c'è una maggiore elaborazione della trama e c'è meno patina nelle riprese,con nuovi personaggi,come quelli di Patrick Dempsey,John Malkovich e Frances McDormand,che in effetti aumentano la consistenza del narrato. Ma,al di là di una spettacolarità marcatissima,e di un'obbiettiva splendida resa grafica dei movimenti degli automi,il problema è che il terzo "Transformers",che sovrasta ogni altro kolossal uscito quest'anno a livello d'incasso mondiale (siamo sul miliardo di dollari,anche se in Italia ha reso meno del previsto),emana tanto dejà-vu,anche nelle battaglie roboanti dei megarobot.Recupera in simpatia,è vero,perchè nel numero due non ce n'era traccia alcuna (e non si risparmiano frecciate alla splendida dissidente Megan Fox nelle battute del film),e sicuramente ci sarà un ulteriore sviluppo di queste avventure,ma Bay non è certo Lucas,nè Spielberg,nè Cameron.E c'è una bella differenza
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