Regia di Pál Sándor vedi scheda film
Mastroianni nell'ultimo decennio della sua carriera prese a fare scelte internazionali, ma mai di un cinema commerciale. La sua presenza serviva a dare credibilità a produzioni che altrimenti non avrebbero potuto aspirare ad un respiro internazionale e tutto questo glielo dobbianmo riconoscere, solo che alle volte certe sceneggiature o regie non mantevano le premesse che sulla carta davano per certezze e questo è uno dei casi. Di buono abbiamo l'accoppiata Mastroiannni/Schygulla che avevamo visto in Storia di Piera di Ferreri ed una piccola ed mal gestita presenza di Alessandra Martnez in un ruolo che non ha né capo né coda, ma che lei al suo esordio cinematografico, gestisce al meglio. Da riconoscere al film una bella ambientazione ed efficace fotografia, ma nulla di più, una storia anche forte ma gestita al peggio sia come sceneggiatura che come regia
La storia di un ebreo e del suo incontro con ex prostita ungherese
Non ritrovo il Trovaioli vero, ma solo cose fasulle e risibili
Il ruolo del figlio.. ma meno male che a smesso
Gestisce il suo ruolo come sempre al meglio con molta volontà e fiducia
E' un ruolo che le si è appiccicato addosso, anche se qui c'è la variante della musicante
Sopravvalutato da sé stesso e da certa critica
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta