Regia di Andrei Tarkovsky vedi scheda film
Il carattere del film è principalmente filosofico più che storico con sconfinamenti sul piano metafisico, che richiamano Il settimo sigillo. La vita di Rublev, di cui in realtà si sa ben poco, è solo un pretesto per mettere in scena una visione alquanto amara e pessimista dell’umanità, di cui vengono messi a nudo i difetti con particolare riferimento ai vizi capitali; mentre l’arte viene vista come mezzo che permette all’uomo di elevarsi e allo stesso tempo come fonte di conforto, ruolo condiviso con la religione.
Come spesso avviene con i film a episodi c’è un certo squilibrio tra questi e se alcuni, quali Teofane il Greco, La passione e La campana, sono molto belli e carichi di significato, qualcun altro è un po’ troppo prolisso con alcuni momenti che appaiono superflui.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta