Regia di Jon Chu vedi scheda film
«Sposerò Justin Bieber!» afferma serissima una bambina dagli occhi lucidi. Pare proprio che ogni generazione abbia il bambino prodigio che si merita. Idolo delle giovanissime e delle loro madri, faccina pulita e rassicurante, Justin Bieber è un fenomeno planetario. L’inevitabile santino in 3D (in cinema selezionati) è la consacrazione di un processo di beatificazione mediatico. Il film, che documenta il trionfale tour del teen idol attraverso gli Stati Uniti, è l’ennesima favola del sogno che si realizza. I genitori parlano raggianti delle primissime manifestazioni del talento musicale del bambino, i nonni esaltano il carattere coriaceo del ragazzo con gli occhi puntati fissi verso le stelle e intorno si levano le grida di migliaia di fan che conoscono a memoria ogni sillaba di ogni sua canzone. Intorno al divo si raccoglie un entourage che dichiara in continuazione di funzionare come una famiglia e prima di ogni concerto si raccoglie in preghiera con Justin. Trionfo purissimo della confezione, Justin Bieber e il suo film sono al di là di qualsiasi tentativo di critica. Ex voto destinato alle convertite, Justin Bieber: Never Say Never è un rito collettivo nel quale si celebrano i misteri e le virtù del successo. Un rito che insegna al pubblico a venerare ciò che sono invitati a diventare ma che non saranno mai.
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