Regia di Peter Farrelly vedi scheda film
1998: Tutti pazzi per Mary. E qualcosa, nel cinema americano mainstream, cambia. Nella struttura da commedia sentimentale i fratelli Farrelly assorbono, oltre ai calembour metacinematografici del genio demenziale Zucker-Abrahams-Zucker, l’anarchia triviale, bassa, genitale di John Waters: ne ammorbidiscono la politicità radicale, certo, ma nei risultati i sentimenti dei protagonisti si sostanziano in note di canzoncine stucchevoli come in schizzi di sperma, mentre le regole del cuore frantumano quelle del politicamente corretto. La soglia del visibile si alza, comprende pure inquadrature genitali, e quella del risibile non esclude nessuna minoranza o tabù. Oggi è la norma, e lo testimonia nelle sale Una notte da leoni 2. Così, dopo essersi ammorbiditi in commedie più digeribili, quando non omologate (Un amore in gioco), i Farrelly tornano (già dal precedente Lo spaccacuori) al proprio armamentario di coprolalia e corporalità, affrontando con Libera uscita il cinema del nuovo re del genere, Judd Apatow, e i suoi eterni adolescenti. Due 40enni, l’ossessione per il sesso, le mogli che concedono una settimana di vacanza dal matrimonio e relative (conservatrici) conseguenze: i Farrelly non hanno la capacità di Apatow nel cogliere l’umanità dei personaggi, ma ciò che si perde si guadagna nell’accuratezza di una confezione mai banale, contraltare di un continuo gioco al rialzo nel territorio dello sboccato.
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