Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Mishima (1985): locandina
MUBI
"Molto presto compresi che la vita consisteva di due elementi contraddittori: da una parte le parole che potevano cambiare il mondo; dall'altra il mondo stesso, che non aveva nulla a che fare con le parole.
Per la persona media, il corpo precede il linguaggio. Nel mio caso, le parole giunsero prima".
Mishima è il precursore ufficiale di una sorta di omosessualità di tipo "marziale", che esalta la perfezione di un corpo maschile che, in quanto perfetto in sé - qualora la natura sia stata benevola e il titolare del proprio corpo abbia saputo adeguatamente prendersene cura - non può accettare la decadenza e deve sacrificarsi anzitempo per raggiungere, in uno stato fisicamente perfetto, il paradiso dei caduti.
Un luogo, quest'ultimo, che deve essere popolato da giovani guerrieri che restano nello stato fisico della perfezione giovanile in eterno.
Mishima matura poco per volta la necessità di evitare il deperimento fisico e anela a finire la propria esistenza prima che il corpo inizi a cedere.
Mishima (1985): Ken Ogata
Mishima (1985): scena
"-Il corpo umano è la vera opera d'arte. Non ha bisogno di artisti.
-Ma a cosa servono i tuoi sudori ed i tuoi grugniti? Anche il più perfetto dei corpi è presto distrutto dall'età... Dove finisce la bellezza?
Solo l'arte rende la bellezza umana eterna! Bisogna catturare la tecnica di un'artista per preservarla. Bisogna suicidarsi al picco della propria bellezza".
Il film autobiografico di Paul Schrader, dedicato alla figura originale e controversa del celebre e talentuoso scrittore giapponese Yukio Mishima, si sofferma su quattro episodi direttamente o indirettamente legati alla vita e all'opera dell'artista.
Il primo è intitato Bellezza, e trae spunto dal romanzo "Il padiglione d'oro" , incentrato sul disagio che un'opera artistica dalla bellezza incommensurabile crea agli occhi del giovane con leggeri handicap fisici e numerosi complessi di inferiorità, che si accinge ad ammirarla.
Nel secondo racconto, intitolato Arte ed ispirato al nocciolo narrativo del romanzo "La casa di Kyoko", un giovane che si sente fisicamente inadeguato e si vota ad esercizi ginnici per recuperare le deficienze fisiche che lo rendono insicuro ed infelice, incontra una donna più matura e ricca che lo inizia ad un rapporto sadomado, che prevede progressivamente lo sfregio del proprio corpo insoddisfacente.
Fino ad arrivare alle estreme conseguenze.
Mishima (1985): Ken Ogata
Mishima (1985): scena
Il terzo episodio, intitolato Azione, traspone quanto raccontato nel romanzo "Cavalli in fuga", ed in praticare la storia del cadetto Isao che, fedele al l'impero, si batte contro i demoni di un capitalismo sempre più prossimo a contaminare il Giappone, e per questo diventato un cospiratore, promotore di una azione di protesta che fallisce presto ed induce il militare a praticare l'harakiri.
"Gli uomini indossano maschere per essere belli. Ma a differenza delle donne, la determinazione maschile alla bellezza è sempre un desiderio di morte". "Armonia tra penna e spada" invece, ingrammezzato tra i precedenti racconti e concentrato a concludersi nella parte finale del film, sintetizza l'azione di protesta e martirizzante che coinvolse in prima persona proprio lo scrittore.
Il 25 novembre 1970, insieme a quattro membri della sua milizia, Mishima, fervido difensore della cultura nipponica e promotore galvanizzato e convinto del culto dell'imperatore, fece irruzione in una base militare di Tokyo, e, preso in ostaggio il comandante, dal balcone del suo ufficio tenne un discorso alle truppe accorse, incitandole all'insurrezione contro la costituzione post-bellica.
Dopo aver concluso il suo discorso, Mishima rientrò nella stanza ove era immobilizzato l'ostaggio e si suicidò tramite procedura seppuku, ovvero il suicidio rituale dei samurai.
Mishima (1985): Ken Ogata
"Le parole sono un inganno.
Ma l'azione non è mai un inganno. Il motto dei samurai: "L'armonia tra la penna e la spada", era un tempo uno stile di vita. Ma ora è dimenticato. L'arte e l'azione possono ancora coincidere? Oggi questa armonia può accadere solo in un breve momento fugace." Volutamente frammentato tra la vita del protagonista e le storie più note dello scrittore, Mishima è una cine-biografia complessa e studiata a fondo, scenograficamente magnifica tra coreografie ricostruite in studio dai colori sfavillanti e il bianco e nero della narrazione più prettamente cronachistica. Presentato in Concorso al 38° Festival DI Cannes, Mishima si rivela come uno dei più originali e suggestivi biopic mai realizzati ed una delle opere più mature del grande regista statunitense.
Erotismo come ossessione verso una perfezione che si completa solo con una morte violenta e sacrificale, rimane un pensiero fisso che accomuna tutta l'opera e la vita di questo tenace e controverso pensatore ed artista, capace di finire il proprio esistere attraverso un'azione e stravagante e folle, ma perfettamente coerente con quanto così mirabilmente raccontato per tutta la vita.
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