Regia di Duncan Jones vedi scheda film
Otto minuti per trovare e disinnescare una bomba su un treno, poi altri otto, poi altri otto ancora, e così via fino alla prossima morte; negli intervalli, un’evasiva funzionaria militare fornisce istruzioni in collegamento video. La prima parte sembra Ricomincio da capo in versione terroristica: una procedura di trial and error con sottili variazioni su uno schema ripetitivo; poi prende sempre più corpo la lettura politica. Per un po’ il film sembra assecondare l’interventismo paranoico USA, che se necessario arriva a mobilitare anche i morti: Gyllenhaal supera il disorientamento iniziale, accetta la propria condizione, da buon soldato si concentra tutto sul suo dovere e nemmeno bada a Michelle Monaghan seduta lì di fronte. Poi c’è un voltafaccia che ricorda Minority report (con cui condivide un finale fin troppo lieto): siamo sicuri che prevenire sia sempre meglio che curare? è moralmente accettabile, oltre che produttivo, introdursi nel tempo per cercare di riscriverlo? Forse in futuro il film di Duncan Jones verrà accostato a titoli quali The village e La 25° ora, che hanno saputo parlare obliquamente dell’11 settembre invitando a guardare oltre. Nel caso specifico, guardare oltre significa ripartire per un ultimo giro di giostra: gli otto minuti più lunghi di un’intera vita, che miracolosamente continua da qualche altra parte.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta